Incontro Mise-Ilva. Per Di Maio c’è ancora tanto su cui lavorare

    “Ho chiesto ad Arcelor Mittal dei miglioramenti sul piano ambientale e occupazionale e per me non sono ancora soddisfacenti” ha detto il vice premier Di Maio dopo l’incontro avuto con l’Ilva. Erano presenti 62 rappresentanze che, oltre Arcelor Mittal, riguardavano associazioni a tutela dell’ambiente e della cittadinanza. Il compito che è stato imposto ad ArcelorMittal e di arrivare entro cinque anni da ora ad una “riduzione delle emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio liquido pari al 15% rispetto ai dati del 2017”. Il progetto prevede l’azienda tenga attiva l’attività riguardante l’acciaieria a ciclo integrato, ma lavorando non oltre gli 8 milioni di tonnellate di metallo liquefatto all’anno. Dopo la riunione con Ilva “si passa da un metodo in cui il mio predecessore firmava con ArcelorMittal senza dirlo neanche ai sindacati al momento in cui tutti si possono confrontare direttamente”, ha spiegato il ministro dello Sviluppo Economico “e’ un cambio di passo nel metodo”.”Convocare 62 realtà per due ore significa non discutere ma costruire un palcoscenico a uso e consumo vicepremier Di Maio. Così non si fa politica industriale”, ha criticato il leder dem Maurizio Martina che ha definito la discussione “l’ennesima operazione propagandistica”.”Se il governo precedente ha sbagliato la gara, si prende una responsabilità che è senza precedenti. Mi auguro che tutto sia in regola”, ha precisato il vice premier penta stellato, che per i concorsi d’appalto ha dichiarato che “faremo subito, penso questa settimana, richiesta all’Avvocatura dello Stato che ci deve dire cosa si può fare e cosa no”. “Io non aderisco a quell’idea politica – sostiene Di Maio – per cui bisogna fare tutto per liberarsene e allora il primo acquirente che passa gliela regaliamo. Voglio vederci chiaro fino alla fine – ha aggiunto – Mi sono letto 23 mila pagine e avevo ragione perché ho trovato delle criticità”. “Per Ilva Di Maio ha convocato 62 sigle. Una babele di voci e pareri che consente al ministro di fare ammuina e giustificare la sua incapacità di decidere, che mette a rischio la più grande acciaieria d’Europa e la vita di 14 mila lavoratori. Basta con questo governo gialloverde, nemico delle aziende e dei lavoratori”, in un tweet si è espressa in questi termini Bernini di Fi. “Le proposte di ArcelorMittal sono un piccolo passo avanti assolutamente insufficiente a garantire la salute dei miei concittadini”, sostiene il presidente della Regione Puglia Emiliano. “Attendiamo – precisa Emiliano – un nuova reale proposta ArcelorMittal o altrimenti non daremo il nostro assenso”.