Io, testimonial di RaiPlay, Fiore dopo lite con Repubblica

    Intanto il ‘succo’ della questione: Fiorello sta trattando per un suo programma su RaiPlay a proposito della quale, scherzosamente, spiega che “In questo momento chi la guarda?! Salini guarda RaiPlay. In questo momento ti dice ’non hai visto Ballando con le Stelle?, te lo puoi vedere il giorno dopo. Io – aggiunge invece lo showman – tenterò di fare contenuti, mettendo insieme la mie esperienze degli ultimi anni, leggerò giornali, farò intervista. Sarà il vero varietà, tutto mischiato”. Ma ancora è tutto da scoprire: ”avremmo già scelto la location ma non la posso dire”, ad ogni modo, al momento quel che è certo è che Fiore rappresenterà “una specie di testimonial di RaiPlay”.
    Poi la querelle con il quotidiano La Repubblica che, specie su Intsagram (tra esTernazioni e repliche), ha tenuto banco in questi giorni. Un bailamme di accuse botta e risposta che il conduttore siciliano, prestando a prestito un termine usato dall’amico Vincenzo Mollica, definisce “la ‘sciabbarabba”, e prosegue facendo una sorta di rassegna stampa pesonale: “tutti i giornali che si sono interessati a me. Per tutto questo devo ringraziare veramente Repubblica. Sono stato ai 40 anni di Repubblica, sono venuto all’Auditorium e ho fatto trenta minuti di spettacolo, gratis. Comunque non c’e stata nessuna polemica da parte mia – tiene a precisare Fiorello –  solo il gusto della precisazione di fronte a cose che non corrispondevano alla verità: come l’incazzatura da parte mia o la trattativa interrotta. Non c’era una trattativa, quelle si fanno per i sequestri, più che trattative – sottolinea – erano approcci”.
    Poi con onestà Fiorello riconosce anche l’indiretta pubblicità scatenata dalla ‘sciabbarabba’ rispetto alla sua trattativa: “… se Repubblica ieri non avesse scritto ’interrotte le trattative’ e io giusto per il gusto di smentire le ho riprese… grazie a Repubblica, ringrazio il direttore Verdelli”.
    Quindi concludendo, l’ennesima stoccata ironica: “Oggi, ovviamente l’unica che non parla di tutto questo e’ Repubblica. Mi immagino la riunione di redazione, il direttore dice ’mai più, non scrivetene, mi raccomando, non scrivete piu’ o se scrivete, parlatene male’. E’ un classico…”. 
    Max