ITALICUM: TENSIONE NEL PD, ULTIMO APPELLO MINORANZA

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    Inizia nel pomeriggio, in commissione Affari costituzionali, l’iter alla Camera delle riforma elettorale, che dovrà approdare in Aula il 27 aprile. Il passaggio in commissione da una parte dovrà essere rapido ma dall’altra sarà irto di ostacoli, visto che la minoranza del Pd ha i numeri per mettersi di traverso. L’ala più dialogante, quella che fa capo a Roberto Speranza, spera di mantenere ancora aperto il confronto per convincere Renzi su un paio di modifiche all’Italicum e ha messo a punto un appello a cercare un’intesa, anche se l’iniziativa sembra avere scarse possibilità di successo, visti i dubbi di Renzi sull’affidabilità della minoranza. Il ministro Maria Elena Boschi stoppa le modifiche: “non sono necessarie”. La difficile partita comincia l’illustrazione del provvedimento da parte del presidente della Commissione nonché relatore, Francesco Paolo Sisto. Dopo di che l’ufficio di presidenza stilerà il calendario, che non potrà che essere fitto di sedute, visti i pochi giorni a disposizione. Proprio i tempi stretti drammatizzano i contrasti, innanzi tutto all’interno del Pd. Il vice-segretario Lorenzo Guerini ha ribadito che l’Italicum non deve essere modificato alla Camera ma deve finalmente diventare legge. A sua volta la minoranza, con Alfredo D’Attorre, ribadisce la richiesta di inserire almeno un paio di modifiche: il superamento dei capilista bloccati e la possibilità di apparentamento tra liste in caso di ballottaggio.