La “buona sQuola” di Edoardo Pavino

    A Roma sfila il corteo della scuola con in testa lo striscione ’Disegno di legge la buona scuola bocciato! La scuola la cambiamo noi’. La manifestazione è indetta da Usb, Unicobas e Anief. I manifestanti sfileranno per le strade del centro storico di Roma fino a piazza Santi Apostoli. In piazza, nel giorno dello sciopero, insegnanti e personale Ata. Tra gli striscioni esposti: ’No al dirigente padrone senza eccezioni- esitazioni Renzi dimissioni’. Alcuni manifestanti indossano cartelli con su scritto: ’Vendesi libertà di insegnamento’. Oggi, in concomitanza con lo sciopero generale, ci sarà una doppia manifestazione contro la riforma del governo sulla Scuola. I manifestanti si alterneranno in corteo tra Piazza della Repubblica e Santi Apostoli dalle 10.00 alle 13.00 e sit-in dalle 15.00 alle 18.00 davanti al Parlamento. Una rappresentanza dei parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura parteciperà alle proteste del mondo della scuola, lo rendono noto i parlamentari del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura. «Il personale ex-Lsu e Ata subisce un trattamento che ci riporta indietro all’800: tutto questo – affermano – per salvaguardare il business delle esternalizzazioni, che va a vantaggio di pochi, le solite cooperative, e reca danno a tutto il resto del mondo della scuola. I docenti invece contrastano il modello di istruzione che vorrebbe propinarci questo governo, fatto di una scuola sempre più simile a un’azienda, nella quale i dirigenti scolastici assumeranno poteri spropositati e con un esercito di insegnanti costretti a restare nella precarietà perchè solo una parte di essi sarà stabilizzata». Non è passato inosservato lo spettacolare flash-mob di ieri sera in cui gli insegnanti, tutti vestiti di nero con in mano lumini da cimitero, hanno bloccato la scalinata di Trinità dei Monti per manifestare “la morte della scuola pubblica”, dimostrazione durata pochi minuti ma che ha contato numerosissime partecipazioni. Dopo piazza di Spagna la protesta non si ferma, si spera che il governo presti più attenzione alle richieste della classe di lavoratori che formerà gli italiani del futuro e che troppo spesso è stata oggetto di tagli e riforme poco apprezzate.