LA CASA DI RIPOSO DEGLI ORRORI: ANZIANI MALTRATTATI E SEDATI PER FARLI APPARIRE ‘RILASSATI’

    “Maltrattava gli anziani sottoponendoli a violenze di natura fisica, psicologica e morale, caratterizzate da costrizioni, vessazioni, lesioni, escoriazioni e immobilizzazioni della persona”, riporta la Polizia di Oristano che stamane, con l’accusa di maltrattamenti, ha arrestato una donna, P.L, 59enne, titolare e gestrice della comunità alloggio di Oristano, ‘Villa Rosina’, sita nella frazione di Silì. Sulla violenta ed illegale gestione della donna, aiutata dal figlio, si erano accumulati diversi esposti così, coordinati dal dirigente Samuele Cabitzosu e dal procuratore capo di Oristano Domenico Basso, gli agenti della Mobile oristanese hanno deciso di installare microspie all’interne di ambienti e stanze di ‘Villa Rosina’, procedendo inoltre alle numerose telefonate attraverso le quali, si è scoperto che tali nefandezze si trascinavano addirittura dal 2015. Le registrazioni ed i filmati mostrano gli anziani, “debilitati, indifesi, affidati alla struttura per ragioni di assistenza, sono stati vittime di condotte piuttosto violente”. Gli agenti hanno così documentato “situazioni e condizioni d’incuria, inadeguata e ritardata cura nei confronti degli anziani”, si legge nell’ordinanza di custodia cautelare a carico della P.L.. “Di rilevanza probatoria – prosegue l’ordinanza – è stato il riscontro dell’indiscriminata ed irregolare somministrazione di farmaci finalizzata a farli apparire particolarmente rilassati di fronte ai loro familiari e visitatori e ad evitare che gli stessi disturbassero” soprattutto la notte, agli addetti alla vigilanza. “Altro fatto di rilievo si legge ancora nell’ordinanza – è la condizione di sopore degli anziani ospiti, riscontrata nelle comunicazioni ascoltate nel corso dell’indagine, quando si è sentito che i sanitari avevano riscontrato un eccesso di sedazione. La donna aveva anche falsificato i parametri vitali, con i conseguenti pericoli per le persone, sono stati analogamente riscontrati in alcune conversazioni”.
    M.