LA CORTE COSTITUZIONALE AUSTRIACA HA DECISO CHE BALLOTTAGGIO PER LE PRESIDENZIALI È DA RIFARE. CADE COSÌ L’AFFERMAZIONE DELL’INDIPENDENTE VAN DER BELLEN

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    In Austria non si scherza, e la Corte Costituzionale austriaca ha così deciso di invalidare gli esiti delsecondo turno delle elezioni presidenziali del 22 maggio scorso, in cui il candidato indipendente Alexander Van der Bellen si è imposto contro il populista Norbert Hofer. Dunque il ballottaggio dovrà essere ripetuto, hanno stabilito i giudici interpellati dal Partito della Libertà all’indomani del voto per irregolarità nel conteggio delle schede. Le elezioni erano state perse di misura dal candidato del FPOe, Norbert Hofer, che era stato sconfitto al ballottaggio tenutosi lo scorso 22 maggio con uno scarto di poco meno di 31mila voti (49,7% contro il 50,3%) dall’oppositore, l’esponente ecologista Alexander Van der Bellen. Nel corso delle due settimane di udienze pubbliche circa 90 testimoni sono stati chiamati a deporre. Il FPOe sosteneva che tra le irregolarità commesse c’è anche la gestione dei 700mila voti per posta, che sono risultati decisivi per assegnare la vittoria. Proclamato vincitore all’indomani del voto, Van der Bellen doveva insediarsi ufficialmente il prossimo 8 luglio. “La decisione non fa di nessuno un perdente o un vincitore”, ha tenuto a sottolineare il presidente della Corte Gerhart Holzinger dopo l’annuncio dell’invalidamento. La sentenza, si è poi detto convinto, servirà a rafforzare la fiducia nello stato di diritto e nella democrazia. “Il ricorso presentato dal leader del Partito della Libertà Heinz-Christian Strache contro le elezioni del 22 maggio è stato accolto”, ha detto Holzinger. Nelle due settimane di udienze, i legali del FPOe hanno sostenuto che le schede elettorali inviate per posta sono state gestite in modo scorretto e illegale in 94 dei 117 distretti. Migliaia di schede ad esempio secondo la loro ricostruzione sono state aperte prima del dovuto e una parte conteggiate da gente non autorizzata a farlo. Il partito aveva anche affermato di poter dimostrare che al voto hanno preso parte ragazzi di età inferiore ai 16 anni e stranieri. Intanto spetterà alla presidenza del Nationalrat, la Camera bassa del Parlamento austriaco, esercitare collegialmente la funzione di presidente ad interim tra l’8 luglio, quando sarà scaduto il mandato dell’attuale capo dello Stato Heinz Fischer, e fine settembre-inizio ottobre, quando è previsto il ballottaggio.