LA FESTA DEL CINEMA DI ROMA INVESTE ‘NELLO SPETTACOLO’ COINVOLGENDO ANCHE I BIG DELLA MUSICA ED ‘ESPORTANDO’ EVENTI IN CENTRO E ALL’EUR. RADDOPPIANO LE PRIME

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    “Ribaltare il tavolo da gioco oltre i confini dell’Auditorium, lavorare sulla continuità, sul territorio metropolitano e laziale con Cityfest. Per me Roma è unafesta mobile, unafesta migrante, che spinge per il coinvolgimento e la formazione del pubblico: un evento per la città, per tutti alla portata di tutti. E dedico questa undicesima edizione allo scomparso Gian Luigi Rondi, di cui presenteremo il libro che aveva appena ultimato, Incontri”. Piera Detassis,presidente della Fondazione Cinema per Roma, introduce così l’imminente ‘Festa del Cinema di Roma’, in programma dal 13 al 23 ottobre. Contando anche per questa edizione su un budget complessivo di 3 milioni e 400mila euro (il budget totale della Fondazione Cinema per Roma, spalmato anche sul mercato MIA, il Fiction Fest e il Cityfest è di 10 milioni), la Festa parte dal +6% ai botteghini, Antonio Monda, direttore artistico,fa suo il senso di questa 11ma edizione ricorrendo a tre concetti: “Discontinuità: nessuna cerimonia, né madrine e vallette; varietà; internazionalità, con una quarantina di titoli provenienti da 26 Paesi diversi”. Un’undicesima edizione dove, oltre che ai film, anche la musica avrà il suo ruolo da protagonista, come si evince dall’elenco degli ospiti in programma: Roberto Benigni, Tom Hanks,Renzo Arbore, Bernardo Bertolucci, Jovanotti,Paolo Conte, Michael Bublé, Don De Lillo, Gilbert & George, Daniel Libeskind, David Mamet, Viggo Mortensen, Oliver Stone, Meryl Streep e Andrzej Wajda. Monda, da buon ‘addetto’ dà i numeri che rendono ricco l’appuntamento: 32 presenze di prima grandezza sul red carpet; e, al raddoppio, 24 prime mondiali. Ottimo anche il fronte accrediti che ad ha già registrato un incoraggiante +9% rispetto al 2015. Come premesso da Piera Detassis, per questo appuntamento si è pensato di ‘esportare’ la festa oltre i confini (ormai stretti) dell’Audiutorium, ed ecco materializzarsi un ‘drive in’ all’Eur, un red carpet il 18 ottobre (ma guarda un po’), in via Condotti. Quindi spazio all’arte con Gilbert & George, alla musica con Michael Bublé, Elio e le Storie Tese. Atteso anche il documentario ’The Rolling Stones Olé Olé Olé!: A Trip Across Latin America’, e la tavola rotonda dei critici, alla presenza delle firme di New York Times A.O. Scott e Los Angeles Times Justin Chang. Quindi gli omaggi: il 60° dei David; una mostra fotografica di Luigi Comencini; Dino Risi; Mario Monicelli, con il restauro de ’L’armata Brancaleone’; Alberto Sordi, con ’Fumo di Londra’; Gillo Pontecorvo con ’Queimada’; Citto Maselli e Gregory Peck, i cui figli presenzieranno alla proiezione di ’Vacanze romane’ a Trinità dei Monti. Tra i titoli in cartellone, tra cui ’The Birth of a Nation, Denial, Florence Foster Jenkins’ di Stephen Frears con Meryl Streep (presente), il caso ’Manchester by the Sea’, ’Fritz Lang’, ’Snowden’, ’The Hollars’, ’Il segreto di Jim Sheridan’, Monda traccia qualche fil rouge: “Diversità: sessuale, razziale e religiosa; lavoro, con tre dei quattro film italiani, ’Napoli ‘44’,’ 7 minuti’, ’Maria per Roma’ e ’Sole cuore amore’, che vi fanno riferimento; la politica; l’Olocausto, con Denial e un doc”. Tre le retrospettive, curate da Mario Sesti: Tom Hanks, cui il 13 ottobre verrà consegnato il premio alla carriera, con 15 titoli; American Politics, nell’imminenza delle elezioni presidenziali americane; Valerio Zurlini. Dunque una Festa assolutamente ‘in progress’ e ricca di interessanti novità. L’unico rammarico (ma è una vecchia lotta), ancora una volta il non coinvolgimento delle periferie rispetto  un evento culturale che avrebbe invece proprio tra i giovani ‘lontani’ la sua ragion d’essere, in virtù della sua natura comunicativa.

    M.