LAS VEGAS – NON BRILLA CERTO PER CORTESIA E SAGACIA IL TERZO ED ULTIMO FACCIA A FACCIA TELEVISIVO FRA HILLARY E TRUMP: COLPI BASSI, TONI SCORRETTI E POCA SOSTANZA

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    L’ultimo faccia a faccia – stavolta all’università di Las Vegas – fra i due candidati alla Casa Bianca, oltre che a ribadire l’ordinarietà dei due contendenti, ha offerto un ‘gradevole’ siparietto in termini televisivi, ma sicuramente sterile e deludente sotto l’aspetto politico, con temi e questioni centrali mai affrontate, e se accennate, troppo fugacemente. Parlando ad esempio della Russia, aa candidata democratica ha chiamato Trump “burattino di Putin”. E da parte sua, il candidato repubblicano ha definito gli immigrati ’hombres’, termine suonato offensivo verso gli ispanici, e Hillary Clinton una ’nasty woman’, una donna cattiva. “Considererò la cosa al momento, manterrò la suspense”: così Donald Trump, affermando che se dovesse perdere le elezioni “non ci starà” (frase poi ritrattata con un “Se dovessi perdere accetterò la sconfitta”), lasciando intendere che gli esiti delle urne potrebbero essere ’truccati’, Insomma, questo terzo e ultimo dibattito presidenziale che è stato ancora una volta caratterizzato dai colpi bassi e dai toni durissimi e scorretti. Le parole di Trump sulla possibilità di non riconoscere il risultato delle elezioni in caso di sconfitta sono state definite “terrificanti” da Clinton, ricordando come il miliardario ogni volta che perde lancia accuse di sistema truccato, “anche quando non ha vinto un Emmy” per il suo programma televisivo ’The Apprentice’. E tal proposito Hillary ha tenuto a ribadire: “Funziona da 240 anni abbiamo avuto elezioni libere ed eque e abbiamo accettato i risultati anche quando non li abbiamo graditi. Ed è quello che si aspetta che faccia chiunque partecipi ad un dibattito elettorale. Sta denigrando, screditando la nostra democrazia – ha aggiunto riferendosi a Trump – sono sconvolta dal fatto che il candidato di uno dei due partiti principali assuma una posizione del genere”. La proverbiale aggressività e l’accennata minaccia di non ammettere la sconfitta elettorale, disconoscendo addirittura il principio chiave del processo democratico americano (la correttezza del processo elettorale), ha pesantemente influenzato i telespettatori che al termine del ‘confronto’, secondo il poll realizzato dalla Cnn, il 52% dei telespettatori ha dato la vittoria a Clinton e solo il 39% al repubblicano.

    M.