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Lavrov avverte: “Armi a Kiev? La guerra potrebbe allargarsi. Ankara contribuirà allo sminamento dei porti”

Come già scritto in un altro articolo, l’annuncio da parte degli Stati Uniti, che stanno inviando a Kiev dei potenti lanciarazzi a lungo raggio, preoccupa e non poco Mosca. Dal canto suo lo stesso presidente Zelensky ha ‘rassicurato’ che non ne farà un uso esteso oltre i confini ucraini, ma si limiterà ad impegarli come aroma di difesa nell’ambito del conflitto in atto.

Lavrov: “Le richieste del regime di Kiev sono una provocazione diretta tesa a coinvolgere l’Occidente nell’azione militare”

Una ‘promessa’ rispetto alla quale già stamane il portavoce del Cremlino si è apertamente dichiarato ‘scettico’, ed oggi ci ha il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov (nella foto), ad ‘avvertire’ sia Kiev che i suoi ‘alleati’, affermando che l’impiego di certi armi potrebbe favorire l’allargamento del conflitto: “Un rischio del genere certamente esiste – ha affermato Lavrov nel bel mezzo di conferenza stampa andata in scena a Riad – Quello che il regime di Kiev sta chiedendo in modo così categorico ai suoi padrini occidentali anzitutto supera tutti i limiti della decenza e della comunicazione diplomatica e, secondo, è una provocazione diretta tesa a coinvolgere l’Occidente nell’azione militare“.

Lavrov: “Ci sono politici occidentali sani, che comprendono il rischio di un allargamento del conflitto e non accettano un tale scenario”

Quindi, ‘porgendo’ la mano tra le righe, il responsabile della diplomazia russa ha anche tenuto a rimarcare che “ci sono politici occidentali sani, che comprendono il rischio di un allargamento del conflitto e non accettano un tale scenario. Ma, per dirla senza mezzi termini, ci sono politici nell’Unione europea, soprattutto nei Paesi del Nord, che sono pronti ad assecondare questa follia per soddisfare le loro ambizioni, ma i paesi seri dell’Unione europea, ovviamente, capiscono perfettamente che tali scenari sono inaccettabili“.

Lavrov: “Giunti segnali di valutazioni ragionevoli da parte di Washington riguardo alle forniture di armi a Kiev”

Riguardo al rapporto con gli Stati Uniti, che proprio stamane Peskov aveva accusato di “gettare benzina sul fuoco” armando Kiev, il ministro degli esteri ha invece rivelato sarebbero arrivati “segnali di valutazioni ragionevoli da parte di Washington riguardo alle forniture di armi a Kiev. Abbiamo ripetutamente comunicato la nostra posizione a questo proposito attraverso i canali che esistono tra i nostri Paesi, tra la Russia e i principali Stati occidentali, lo sanno bene“.

Lavrov: “Ankara contribuirà allo sminamento dei porti ucraini, liberando le navi con le merci  necessarie per i paesi in via di sviluppo”

Altra novità poi annunciata quasi a sorpresa da Lavorev, è che Putin ed Erdogan hanno trovato un accordo, per cui Ankara darà il suo contributo allo sminamento dei porti ucraini: “A seguito della conversazione tra Putin ed Erdogan, è stato raggiunto un accordo sul fatto che la Turchia contribuirà a organizzare lo sminamento dei porti ucraini al fine di liberare le navi di fatto tenute in ostaggio, con le merci necessarie per i paesi in via di sviluppo“.

Nello specifico il ministro russo ha anche rassicurato che la prevista operazione di sminamento avrà luogo vigilando affinché non si liberino i porti per rafforzare il potenziale militare dell’Ucraina, a danno della Russia.

Max