LEGGE ELETTORALE: I FRANCHI TIRATORI ’TRADITI’ DAL TABELLONE, COLPISCONO ANCORA: IL ‘QUADRIUMVIRO’ NON REGGE. BAGARRE M5S-PD. LEGGE RINVIATA IN COMMISSIONE

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    Tutti contro tutti nel corso dell’assemblea di Montecitorio. Accuse reciproche che offuscano i lavori sulla legge elettorale in merito a ‘un incidente’ avvenuto nel corso della prima votazione, relativa a un emendamento presentato da Forza Italia sul Trentino. Ufficialmente si è verificato un ‘errore tecnico’ in seguito al quale, per qualche secondo  sul tabellone elettronico è apparsa la votazione – invece a scrutinio segreto – che ha subito ‘beccato’ i voti ‘favorevoli’ – quando invece era stato premesso il contrario –  di Pd e Forza Italia. A finire subito nel polverone il presidente Boldrini, accusata di non aver avvisato che si trattava di un voto segreto, e lei annuncia infatti:  ’’C’è stato un problema tecnico, avevo già detto che era un voto segreto, colleghi c’è stato un disguido”. La situazione è stata ovviamente subito documentata e denunciata dai deputati M5s. Ma ormai ‘lo sputtanamento’ ha avuto luogo, ed Emanuele Fiano, responsabile riforme e sicurezza segreteria nazionale Pd, Emanuele Fiano, si affretta a ‘denunciare’ tramite twitter che “I Cinque stelle fanno fallire la legge elettorale. Per pochi secondi il voto è stato palese, loro hanno votato a favore questa è la prova”. Ma il ‘dopo’ voto ha comunque evidenziato il fallimento totale di accordi e propositi legislativi che non promettono (per il paese) nulla di buono.“Questo era un emendamento di giustizia perché applica la legge elettorale al Trentino. Cosa volevate, che il Trentino fosse un feudo del Partito democratico? Il Movimento 5 Stelle non voterà mai contro norme di giustizia”, il tono di voce del grillino Danilo Toninelli che ha rimbombato nell’Aula parlamentare, spiega subito la fine della ‘pax quadripartitica’ che pure aveva regalato all’inizio dei lavori sulla legge elettorale un clima di grande intesa. E’ bastato infatti stamane il primo voto segreto a far traballare ‘l’apparente’ intesa siglata fra Pd-M5S-Forza ItaliaeLega. A quanto pare anche il relatore Fiano ha manifestato forti perplessità riguardo al proseguo dei lavori. Come dicevamo, a spazzare via l’ottimistica partenza, l’emendamento presentato da Forza Italia firmato dalla Biancofiore  – con il testo analogo di Fraccaro (M5s) – sulla disposizione dei collegi elettorali del Trentino che ‘a sorpresa’, malgrado i relatori si fossero espressi in merito negativamente, è passato proprio in virtù degli ‘inaspettati’ 270 favorevoli rispetto  ai 256 contrari (un solo astenuto). Ma a quanto sembra da parte del Movimento 5 Stelle ci sarebbe stato un evidente segnale di ‘trasparenza’: i grillini avevano infatti annunciato che avrebbero filmato con gli smartphone le operazioni di voto a scrutinio segreto per dimostrare che loro con i franchi tiratori poco hanno a che fare. Una decisione che ha mandato su tutte le furie sia Mdp e Ap, e questo lascia molto da pensare. D’altra parte la nostra storia politica, è da decenni che indirettamente ‘si avvale’ dei franchi tiratori per aggiustamenti ed alleanze di ‘sopravvivenza’. E dunque è legittima la proposta avanzata dal M5s sugli scrutini segreti. Ma, di contro, è altrettanto legittimo (perché la legge lo prevede), il pensiero di Francesco Laforgia, capogruppo di Mdp, in merito al voto segreto: “Non so se è il caso di scomodare la storia, ma vorrei ricordare al M5S che fu Benito Mussolini nel 1939 ad abolire il voto segreto nella Camera dei Fasci e della Corporazioni. Penso che se questa notizia fosse vera sarebbe una gravissima violazione della segretezza e dell’autonomia dei parlamentari. Chiediamo alla presidenza di vigilare”. In merito, il capogruppo di Ap, Maurizio lupi, ha affermato: “Non corriamo dietro le agenzie, ma le chiediamo di garantire la segretezza del voto”. Un’affermazione che ha suscitato la perentoria risposta del presidente della Camera, Laura Boldrini: “Chi presiede non ha il tempo di leggere le agenzie in tempo reale”. Sempre dal fronte pentastellato, Alessandro Di Battista ha commentato: “E’ una follia assoluta del Pd, che sa di avere franchi tiratori su un emendamento sul Trentino Alto Adige; ce ne avrà il doppio su voto disgiunto e magari triplo sulle preferenze. Il Pd sta in una situazione drammatica che oggi si è appalesata. Il Pd è disperato e deve dire ’salta tutto per colpa dei cinque stelle’”. E da Fb Luigi Di Maio spiega che, “noi vogliamo dare una legge elettorale costituzionale a questo Paese. Lo abbiamo detto all’inizio di questo percorso, i nostri iscritti si sono espressi con un voto in rete e non c’è nessun passo indietro”. Molto più ‘pratico’ Roberto Fico il quale, senza troppi giri di parole va al sodo: “C’è il rischio che salti tutto. Il problema è nel Pd. Noi siamo granitici. Ma i dem sono divisi: una banda contro l’altra. La maggioranza non ha tenuto su un emendamento semplicissimo. Ora probabilmente sospenderanno tutto e i tempi verranno compressi. Noi comunque, ci siamo, come ci siamo stati in commissione. E ora la parole toccherà on line ai nostri iscritti. E’ una cosa giusta”. E se come dicevamo, Fiano è perplesso, lo stesso Rosato (Pd), invoca una verifica per capire “se ci sono le condizioni per proseguire la discussione sulla legge elettorale o che questa debba essere rimandata in commissione”. Nel pomeriggio poi, in seguito alle affermazioni del Pd, secopndo cui la legge elettorale è morta, e dopo averne chiesto il rinvio nella commissione, complice l’ok di Forza Italia, è infine giunto il sì della Camera: con 187 voti di differenza tra favorevoli e contrari, è statoi deciso il rinvio in commissione Affari Costituzionali del testo sulla legge elettorale.

    M.