LICENZIATA LA MAESTRA ’SOMARELLA’ CHE SCRIVEVA SCUOLA CON LA ’Q’ ED OMETTEVA LE DOPPIE

    Ufficialmente si continua a nobilitarla sotto l’egida di ’Buona Scuola’, In questi anni sono state create ad hoc sigle e diciture altisonanti (vedi Miur), anche se poi nel frattempo, dal giorno alla notte si è deciso per una sorta di ’repulisti’ impopolare, che di fatto disabilita dal diritto alla cattedra nei concorsi quanti diplomatisi prima del 2002, in quanto non laureati (ma non lo è nemmeno il ministro dell’Istruzione). E’ anche vero che una manciata di anni fa molti in più della metà di quanti hanno partecipato ad un concorso pubblicato (quando non annullato per un iter poco chiaro), sono risultati non idonei all’insegnamento, Salvo poi una sorta di emergenza che, nel mucchio, a dispetto o meno dell’idoneità, ha consentito al ’ripescaggio’ anche tra i respinti. Perché questo preambolo? Perché, tra le tante, la storia che arriva da una scuola elementare di Veternigo, frazione di Santa Maria di Sala, nel veneziano, sembra più la trasposizione di un film di Totò e Peppino, piuttosto che un esempio di ’buona scuola’. In questa frazione, racconta ’La Nuova Venezia’, ’insegnava’ una maestra capace di scrivere scuola con la ’q’, e di omettere spesso le doppie; insomma, come l’avrebbero apostrofata bonariamente gli arcigni maestri di un tempo, una vera ’somarella’. Per tali motivi – anche su insistenza degli stupiti genitori – nel 2015 era stata sospesa e, nel frattempo, era stata avviata ad una procedura di licenziamento. Come spiga ancora ’La Nuova Venezia’, l’insegnante poteva comunque ricorrere fino ’a rischiare’ di ottenere il reintegro, dopo che si era rivolta alla magistratura, inoltrando due ricorsi contro il ministero dell’Istruzione. Ricorsi però fortunatamente respinti dal giudice del lavoro il quale, a ragione – viste le premesse – ha ritenuto l’insegnante “inadeguata”.
    M.