LOTTA ALL’IS: L’IMPEGNO DEI NOSTRI SOLDATI IN IRAQ ATTRAVERSO L’ADDESTRAMENTO: AD OGGI SONO 7.600 I SOLDATI PESHMERGA ABILMENTE FORMATI PER DIVERSI COMPITI

    iraq4.jpg (291×346)

    Nella lotta al sedicente islamico, l’impegno dell’Italia, caratterizzato dal numero di uomini impegnati – presente con il secondo contingente della coalizione – è di notevole importanza. Ad oggi infatti sono 7.600 i Peshmerga curdi addestrati finora dai militari italiani per il contrasto all’Isis in Iraq. In Iraq, il contingente Italiano terrestre (IT NCC Land), è formato da circa 1000 uomini impiegati tra Baghdad, Diga di Mosul e Kurdistan Iracheno (Erbil, Atrush e Sulimania). A questi, si aggiungono le unità delle Forze Speciali italiane (a Baghdad e Kirkuk) con compiti addestrativi e le unità dell’Aeronautica schierate in Kuwait con compiti di sorveglianza aerea e rifornimento in volo, per un totale di circa 1400 uomini. “Il clima tra forze italiane e curde è particolarmente cordiale e improntato al massimo rispetto reciproco”, illustra all’agenzia di stampa all’Adnkronos un nostro Ufficiale, tra i responsabili per l’addestramento degli MTT di fanteria, che per ovvi problemi di sicurezza ha chiesto di rimanere anonimo. “I Peshmerga addestrati – spiega l’ufficiale – sono uomini e donne che in molti casi hanno già combattuto al fronte e ricevono dai nostri militari una formazione più specifica. I militari italiani sono particolarmente apprezzati per il metodo di addestramento utilizzato che mira al totale coinvolgimento e partecipazione operando non uno sterile travaso di conoscenze ma piuttosto un proficuo scambio di esperienze”. Nello specifico, i Carabinieri, tra le sedi di Baghdad ed Erbil hanno raggiunto ad oggi circa 6800 addestrati. Non esiste un numero predefinito di soldati da addestrare, il Contingente italiano fornirà la sua offerta formativa finché ce ne sarà bisogno e finché sarà disposto dal Governo italiano. L’addestramento dell’Esercito fornisce una preparazione specifica per le esigenze dei Peshmerga, impegnati nella lotta al Da’esh, e attagliato all’equipaggiamento e armamento a loro in dotazione. I principali argomenti sono: contromisure per gli ordigni improvvisati, primo soccorso, tiro di precisione, combattimento nei centri abitati e fuoco indiretto. I Carabinieri sviluppano invece argomenti specifici delle forze di polizia come ad esempio pattugliamento automontato ed appiedato in centri abitati, esecuzione di posti di controllo, perquisizioni veicolari e personali, tecniche di immobilizzazione ed ammanettamento. L’Addestramento dei Carabinieri mira a formare le cosiddette ’hold forces’ necessarie al controllo dei territori liberati per evitare che essi ricadano nelle mani dei terroristi. L’anima operativa della missione ricomprende il Task Group Griffon deputato al Personnel Recovery e cioè il recupero di personale della coalizione che a vario titolo è rimasto isolato sul terreno. È composto da 130 unità, 4 elicotteri da esplorazione e scorta, A 129 Mangusta, e 4 elicotteri da trasporto tattico, NH 90, tutti provenienti dalla Brigata Aeromobile Friuli dell’Esercito. La seconda anima operativa è composta dalla Task Force Praesidium schierata presso la Diga di Mosul con il compito di garantire la sicurezza dei lavoratori impegnati nei lavori di consolidamento della diga. Questo perché il nostro Contingente ha al suo interno due “anime” addestrative e due anime “operative”. L’addestramento condotto dall’Esercito si rivolge alle forze armate curde (Peshmerga) e si svolge esclusivamente nel Kurdistan iracheno nelle sedi di Sulimani, Benslawa e Atrush. L’addestramento condotto dai Carabinieri si svolge invece nelle sedi di Baghdad e di Erbil. Ad essere formate sono le forze di polizia irachene e curde.