MANCHESTER – DOPO IL PADRE ARRESTATO A TRIPOLI ANCHE UN ALTRO FRATELLO DI ABEDI, CHE HA CONFESSATO: ‘SONO DELL’IS’. INTANTO IN FRANCIA FERMATE DUE 20ENNI ‘PRONTE ALL’AZIONE’

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    “E’ chiaro che c’è una rete su cui stiamo indagando, e stiamo conducendo perquisizioni estese” ha riferito alla Bbc Ian Hopkins, capo della polizia di Manchester, spiegando che Salman Abedinon avrebbe agito da solo. Nel pomeriggio il ‘Daily Mail’ ha reso noto che le autorità hanno arrestatocinque persone, tra le quali anche il padre e due fratelli del sospettato. Il tabloid ha anche diffuso alcune immagini di un blitz, scattato alle 10.30 di stamane, accanto a un supermarket della celebre catena Morrisons di Chorlton-Cum-Hardy, ubicato nell’area di Manchester sud. Agenti arrivati sul luogo a bordo di una Mercedes nera hanno ordinato all’uomo, che è manager nel settore dell’IT, di stendersi a terra. Già ieri la polizia di Manchester, dopo aver perquisito l’abitazione di Abedi a Fallowfield, aveva arrestato un fratello dell’attentatore,Ismail, di 23 anni. Nel pomeriggio di oggi poi il colpo di scena: martedì sera, a Tripoli, le autorità hanno fermato Hashem Abedi (che risulta aver lasciato la Gran Bretagna lo scorso 16 aprile), il minore dei fratelli dell’autore della strage. Ad insospettire le forze dell’antiterrorismo libiche, una forte somma di denaro (4.500 dinari), che Hashem avrebbe ricevuto dal fratello kamikaze prima dell’attentato alla Manchester Arena. Quindi, dopo un serrato interrogatorio, il giovane ha confessato dichiarando di  far parte, insieme al fratello deceduto, del sedicente Stato islamico (Is)e di essere stato in Gran Bretagna durante la fase di preparazione dell’attentato. Hashem ha confessato che era perfettamente a conoscenza di tutti i dettagli dell’azione, organizzatadall’Is. Hashem ha inoltre spiegato di aver lasciato la Gran Bretagna lo scorso 16 aprile e da allora di essere sempre stato in contatto con il fratello. Ma non finisce qui, sempre a Tripoli, ieri le forze di sicurezza hanno messo le manette anche a Ramadan Abedi, padre dell’attentatore. Responsabile amministrativo delle Forze di sicurezza centrale a Tripoli, l’uomo è stato prelevato da tre veicoli militari. In precedenza Ramadan Abedi aveva dichiarato che suo figlio era innocente, descrivendolo come ’’molto religioso’’e affermando che si era sempre espresso ’’contro attacchi simili sferrati in passato’’. Spiegando di aver parlato al telefono con il figlio cinque giorni fa, l’uomo aveva detto che Salman si stava preparando all’hajj, il pellegrinaggio annuale in Arabia Saudita. Inoltre, in merito all’arresto di un altro sospetto, è stato reso noto che questi era implicato – ma al momento non è stato ancora rivelato in che termini – nell’attacco suicida. L’uomo, si è limitato a dichiarare il capo della polizia, “era in possesso di un pacchetto che stiamo esaminando”. Ma in queste ore la lotta al terrorismo jihadista non è soltanto ad appannaggio dell’intelligence britannica. In Francia, dove purtroppo la minaccia dell’Is è molto più che un allarme, le autorità non hanno mai abbassato la guardia, continuando ad indagare con grinta e determinazione. Sforzi fortunatamente ripagati, come annunciato oggi da alcuni media francesi: a Lille e Haubourdin, nel Dipartimento del Nord, sono state arrestate due ventenni, “pronte ad agire”. Attraverso serrati e continui monitoraggi, la procura antiterrorismo di Parigi ha riferito che le due, che vivevano con i loro genitori, comunicavano molto attraverso più social network. E’ stato così appurato che le due ragazze avevano contatti sempre più frequenti con la Siria. Poi, cosa orribile, queste due 20enni avrebbero addirittura gioito per i bambini uccisi dall’attentatodi Manchester, dichiarandosi via chat anch’esse “pronte per l’azione”. Ora le due sono state affidate in custodia presso la stazione di polizia di Lille-Sud, da dove saranno poi trasferite nella sede della DGSI a Levallois-Perret.

    M.