Marijuana legalizzata in Colorado – di Martina Ferma

    Legalizzazione delle droghe leggere in Colorado e nello stato di Washington, ecco cosa sta succedendo in America. Per la prima volta nella storia dei cartelli messicani, la richiesta di marijuana precipita, creando una vera e propria rivoluzione economica, che ha portato oltre 800 milioni di dollari nelle casse americane. Ma ha anche creato cambiamenti nel mondo della criminalità, poichè in Messico non si è mai smesso di coltivare erba – è noto il caso dell’agente della DEA, Kiki Camerana, che scoprì un ranch in Messico che nascondeva milletrecento acri di terra, in cui veniva coltivata la piantagione di marijuana più grande al mondo – e ha riempito gli Stati Uniti e metà pianeta per più di cinquant’anni. 
    Lo scopo di questa nuova legge, che prevede vincoli di consumo quali per esempio l’età non inferiore ai 21 anni o il possesso fino a poco più di 28 grammi, è quello di contrastare il narcocapitalismo, ma non tutti sono della stessa idea. A dare voce alle obiezioni sono i proibizionisti europei, che parlano di aumento dei consumatori, di incidenti stradali e della criminalità, anche se ancora non c’è stata alcune catastrofe di questo genere, anzi gli stati americani parlano di una diminuzione dei reati e della possibilità di incrementare le casse dello stato, sottraendo una massa di grandi capitali alle organizzazioni criminali, senza contare, tra le altre cose, che i reati connessi alla marijuana gravano enormemente sulle casse degli stati americani e che i cartelli delle organizzazioni sfruttano la miseria e il disagio delle persone per ingrandire i loro mercati. Le entrate fiscali hanno convinto anche altri stati, come l’Alaska, l’Oregon, la Florida, la California.
    In Europa invece i sostenitori del fronte proibizionista non si lasciano influenzare, ma la domanda che tutti si fanno è dove verrà dirottata l’erba messicana in mano alle organizzazioni crimanali e se il mercato verrà mediato da ’ndrangheta, camorra e mafia. L’Italia, dal canto suo, dovrebbe essere in prima fila su questi temi per la conoscenza acquisita per l’influenza delle organizzazioni criminali italiane in questo campo. Qualche tempo fa il dibattito era stato aperto, dal ministro Roberta Pinotti con la produzione di marijuana per uso terapeutico, ma la questione è stata liquidata velocemente. Invece adesso, la legalizzazione della marijuana sembra l’unica soluzione per contrastare l’economia dei mercati criminali.