METRO C ROMA – INDAGINI DELLA GUARDIA DI FINANZA EVIDENZIANO DANNI PER 253 MILIONI: 32 FUNZIONARI SEGNALATI ALLA CORTE DEI CONTI

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    Con ‘32 inviti a dedurre’, su disposizione della procura regionale della Corte dei Conti per il Lazio, oggi i finanzieri del comando provinciale di Roma hanno raggiunto funzionari pubblici che, a vario titolo, hanno gestito l’appalto per la realizzazione della linea “C” della Metro di Roma. Su delega della Procura contabile – a partire dal 2014 – il II Gruppo Roma delle Fiamme Gialle hanno dovuto impegnarsi più del solito per finalizzare ad acquisire atti ed informazioni relativamente al procedimento arbitrale attivato il 2 ottobre 2007, meglio noto come “Lodo parziale”, dalla Società Metro C, Contraente Generale per la progettazione, direzione dei lavori, esecuzione e forniture della linea “C” della metropolitana da realizzare in Roma Capitale, esitato nel lodo sottoscritto in data 6 settembre 2012; al procedimento di formazione dell’atto transattivo dell’8 giugno 2011; al procedimento di attuazione della Delibera Cipe 127 del 11 dicembre 2012 e al procedimento di formazione dell’atto attuativo del 9 settembre 2013. L’appalto per la realizzazione dell’opera pubblica oggetto d’indagine era stato aggiudicato dalla Srl Roma Metropolitane al Contraente Generale- Metro C Scpa, per un importo a base d’asta pari a oltre 2,5 miliardi di euro, e perfezionato a seguito della sottoscrizione del contratto di affidamento al citato Contraente Generale il 12 ottobre 2006. Per circa due anni i finanzieri hanno acquisito e sequestrato, in diverse tranches, una consistente mole di documentazione, sia presso il General Contractor, Metro C Scpa, che presso Roma Metropolitane Srl-Stazione Appaltante del Comune di Roma, Roma Capitale, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Cipe. Il materiale composto da faldoni contenenti documenti e riscontri, ha così consentito di ricostruire le procedure adottate relativamente alla realizzazione dell’opera pubblica, dal bando di gara ai nostri giorni, evidenziando, tra l’altro, il sistematico ricorso all’utilizzo del cosiddetto “sistema delle riserve”, iscritte nel registro di contabilità per un ammontare pari a circa 1.4 miliardi di euro, quale strumento che ha di fatto consentito al General Contractor-Metro C di recuperare i ribassi offerti in sede di aggiudicazione della gara d’appalto e, al tempo stesso, procurarsi ingenti risorse aggiuntive. I funzionari pubblici e i sindaci pro tempore, a cui è stato notificato il provvedimento della Procura Contabile, nonché i vertici e i Tecnici di Roma Metropolitane e della Struttura Tecnica di Missione del Mit che, nel tempo, si sono susseguiti, dovranno, entro i termini stabiliti dalla magistratura contabile, fornire le loro deduzioni in relazione a quanto contestatogli. Le anomalie riscontrate, che hanno comportato una consistente lievitazione dei costi di questa travagliata quanto importate opera pubblica, sono state tutte attentamente scandagliate e da questa operazione è stato possibile, ad esempio, accertare che il General Contractor iscriveva le prime riserve già a partire dall’11 dicembre 2006, cioè dopo appena due mesi dalla sottoscrizione del contratto d’appalto del 12 ottobre 2006). Questa “manovra contabile” è continuata nel tempo, nonostante le favorevoli pattuizioni accordate, sin da subito, al General Contractor. Con il provvedimento notificato viene contestato un danno erariale quantificato in 253 milioni di euro, in quanto somme indebitamente riconosciute da Roma Metropolitane al General Contractor Metro C, nell’”accordo transattivo” datato 8 giugno 2011, conseguente alla consistente mole di riserve iscritte. L’accordo transattivo trova la sua genesi nel verbale di accordo datato 12 giugno 2008, successivamente concretizzatosi nell’atto attuativo datato 9 settembre 2013, atto, quest’ultimo, che avrebbe dovuto tacitare in modo tombale, tutte le pretese economiche del General Contractor, discendenti sia dal medesimo accordo transattivo che dal Lodo Parziale datato 6 settembre 2012. Per la ricostruzione dell’articolato percorso, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma ha dovuto operare un’attenta analisi degli atti e ricostruire eventi, connessi tra di loro, collocabili anche in date antecedenti di anni ai fatti oggetto dell’indagine contabile. E’ stata, pertanto, operata una ricomposizione documentale che è partita dalla gara d’appalto, passando per l’aggiudicazione e la sottoscrizione del contratto d’appalto, fino ad arrivare al momento dell’introduzione del giudizio arbitrale del mese di ottobre 2007.