MIGRANTI – SCONTRI IN CROAZIA: CONVOCATO UN CONSIGLIO UE STRAORDINARIO. FMI: CRISI UMANITARIA. RENZI: EUROPA NON HA MURI

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    Un destino, quello delle migliaia di profughi spinti a ridosso delle porte europee, che spegne loro ogni speranza di pace e, soprattutto, l’illusione di poter vivere vite altre rispetto all’inferno che si sono lasciati alle spalle.Così, dopo le cariche e gli arresti da parte della polizia ungherese (confini sigillati, così come per altri stati europei), ora gli scontri coinvolgono scontri la polizia croata, che ha reagito a suon di violente cariche allo sfondamento del cordone schierato in opposizione all’arrivo dei treni nella stazione di Tovarnik. D’altra parte in nemmeno 24 ore sono stati registrati oltre 5mila arrivi. “Convoco un Consiglio europeo straordinario per mercoledì 23 settembre alle 18 per discutere come trattare come la crisi dei rifugiati”, ha annunciato (via twitter! Andiamo bene…), il presidente del Consiglio, Tusk. Il vertice straordinario era stato chiesto dalla Cancelliera Angela Merkel.E mentre la Slovenia ha reintrodotto i controlli alle frontiere per dieci giorni e la Bulgaria ha inviato 50 soldati a presidiare il confine con la Turchia , la cancelliera Merkel assicura che “le condizioni della Germania sono positive e questo ci permette di far fronte alle nuove sfide”. Una situazione drammatica che non lascia presagire nulla di buono: “La velocità di integrazione è cruciale”, ha dichiarato a voce del Fmi Gerry Ricer, che ha poi aggiunto non senza preoccupazione: “Una crisi umanitaria significativa, di enorme portata e che richiede un’azione collettiva”.Intanto il ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto ha mal digerito le critiche piovutegli addosso per l’eccessivo uso della forza con la quale sono stati respinti i migranti nel suo paese. difende il ricorso all’uso della forza contro i migranti. Lo ha ribadito nel corso dell’incontro a Bruxelles, a Dimitri Avramopoulos,commissario europeo alle Migrazioni, e sottolineando come”A questo tipo di gente aggressiva non sarà mai permesso di entrare in territorio ungherese, neanche di transitarsi – ha ammonito Szijarto – La polizia ungherese difenderà se stessa e il confine, indipendentemente da qualsiasi reazione di sorpresa e indignazione arrivi dalla scena politica internazionale”. Dal canto suo, Avramopoulos ha ribadito che “la violenza non è la soluzione”, come non è la costruzione di muri, che “serve solo a deviare i flussi (di rifugiati) ed a provocare un’escalation delle tensioni”.Una situazione difficile e per certi versi anche ’pericolosa’, alla quale si cercano soluzioni ’aggrappandosi’ alla humana pietas e a una lettura dei fatti ’teoricamente’ e democraticamente ineccepibile: “L’Europa è nata per abbattere muri e non per costruirli, nella carta d’identità dell’Europa c’è scritto che siamo quelli che abbattono muri, non quelli che li costruiscono”, ha commentato Renzi nel corso dell’incontro col primo ministro del Lussemburgo Bettel. “Se alcuni Paesi oggi sono in Europa – ha proseguito Renzi –  se l’Europa ha aiutato questi Paesi, è dovuto al fatto che il muro è andato giù e che l’Europa è un orizzonte, non una frontiera, un confine, un limite”. Un segno di altrettanta ’attenzione’ sottolineato anche dal leader lussemburghese: “Chi fugge oggi dalla Siria non fugge per vivere meglio ma per vivere, per sopravvivere”.

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