MILANO – ANCORA VIOLENZA: MAXI RISSA SOTTO LA REGIONE, ACCOLTELLATI 2 FILIPPINI. DOPO UN VERTICE SULLA SICUREZZA ALFANO ANNUNCIA: “150 MILITARI IN PIÙ E STOP AI PROFUGHI”

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    Proseguono all’insegna di una preoccupante recrudescenza le violente ‘giornate di Milano’. E dopo il truce regolamento di conti dei giorni scorsi fra gang latine, ieri il capoluogo lombardo è nuovamente tornato al centro delle polemiche per un nuovo episodio di violenza legato a cittadini extracomunitari. E’ accaduto nella notte nella piazza sottostante alla sede della Regione Lombardia dove, in seguito a una violenta rissa fra due opposte fazioni di filippini, due ragazzi di 18 e 16 anni sono rimasti feriti. Vittime di colpi inferti con armi da taglio e colli di bottiglia di vetro, i due sono stati ricoverati con serie ferite alla gola anche se fortunatamente non mortali. Immediatamente sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo radiomobile di Milano che hanno bloccato dieci persone, 5 di loro sono state arrestate per rissa aggravata mentre, a uno di loro è stato contestato anche il tentato omicidio. “Rispetto al numero dei profughi accolti, Milano ha raggiunto la sua quota, e i Comuni più piccoli possono fare di più, se ci sarà un calo degli sbarchi e non ci saranno ulteriori emergenze, diciamo stop ai profughi a Milano”. Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al termine delvertice sulla sicurezzacon il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il prefetto Alessandro Marangoni. Anche perché, ha spiegato ancora illustrando le nuove misure, nel frattempo, “cento Comuni che dicono no ai profughi sovraccaricano gli altri 30 che dicono di sì”. E dunque, oltre allo stop di nuovi profughi (salvo emergenze legate agli sbarchi), a Milano arriveranno centocinquanta militari in più. “Noi – ha aggiunto Alfano – siamo per il buonsenso, che non è né di destra, né di sinistra. Pertanto ai comuni di 500 abitanti diciamo che un profugo lo possono anche prendere. I comuni di mille, ne possono prendere due. Milano ha performato bene, i reati sono in calo, ma noi non ci accontentiamo e vogliamo andare avanti. Negli ultimi dieci anni – ha spiegato il ministro – il calo dei reati è stato di oltre un terzo è questo per me è un elemento molto significativo, anche perché siamo consapevoli che quello che facciamo a Milano dà la percezione dell’intero Paese. Qui – ha inoltre sottolineato – c’è un grande gioco di squadra. Il rapporto che ho percepito tra il sindaco Sala, il prefetto Marangoni, il questore De Iesu e i comandati delle forze dell’ordine è un punto di forza molto importante”. Il prefetto Marangoni ha annunciato che “entro la metà della prossima settimana, a Milano, ci sarà unvertice durante il quale verranno decisi i luoghi da presidiare, sui quali peraltro abbiamo già un orientamento. L’attenzione particolare – ha aggiunto Marangoni – sarà sulle periferie e i luoghi di aggregazione che sono in periferia. Dunque è un segnale importante, insieme al numero di militari che arriveranno in città, 150, che portano a 800 il totale dei militari presenti. La duttilità dell’impiego – ha aggiunto – permetterà inoltre di raddoppiare le pattuglie attualmente presenti, dal momento che il sistema prevede unità miste, composte da un uomo delle forze di polizia con due militari. In pratica, ha concluso, permetterà di raddoppiare i controlli sul territorio”. Dal canto suo il primo cittadino di Milano si è affrettato a stemperare  il clima di paura espresso dai suoi concittadini: “Non c’ènessun allarmismoa Milano, è più sicura di tante città italiane”, ha affermato Sala uscendo dal vertice sulla sicurezza. “Il dibattito sulla sicurezza se non è supportato da numeri è a perdere e gli indicatori dicono che i crimini di varia natura sono in diminuzione. Dunque non c’è nessun allarmismo”.

    M.