Muore il giudice Simonetta d’Alessandro, aveva messo in carcere gli Spada

    La giudice Simonetta D’Alessandro è stata trovata morta nella sua casa a Roma il 7 ottobre 2018. La donna, un giudice della decima sezione penale del Tribunale di Roma, aveva 58 anni. A trovare il cadavere la stazione di polizia di Roma Prati, quartiere in cui abitava D’Alessandro, a seguito di una segnalazione del figlio venticinquenne. Secondo la prima ricostruzione, sul corpo della donna non sono stati riscontrati segni di violenza o furto con scasso a casa. Sarebbe stata un malore. Il giudice D’Alessandro era stato responsabile di varie indagini, tra cui le più recenti riguardanti l’arresto del clan Spada.

    Simonetta D’Alessandro, originaria di Foggia, è molto ben ricordata in Puglia soprattutto dopo il terribile caso Marcone, l’omicidio del direttore dell’ufficio anagrafico assassinato il 31 marzo 1995 in piena imboscata in stile mafioso.

    Simonetta D’Alessandro, giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma, è stata un buon magistrato. Questo può essere dedotto dai commenti dei suoi stessi colleghi. Il vice procuratore Francesco Caporale parla di lei come di una persona “sempre in prima fila, senza mai risparmiarsi, una collega tra i migliori”. A lui fa eco Giuseppe Cascini, consigliere comunale del CSM e a sua volta vice procuratore di Roma, secondo il quale D’Alessandro era una “persona solare, seria, appassionata e impegnata, insomma un punto di riferimento per tutti noi e molto concentrata sulla sua professione in cui era tra l’altro molto brava”. Per Simonetta D’Alessandro, il tributo dell’Associazione Nazionale Magistrati non si fatto attendere: “Ci ha lasciato con un lavoro intelligente, era coraggiosa e profondamente innamorata del suo lavoro”.

    “Dall’arresto dei Fasciani per mafia nel 2013 a quelli degli Spada sempre per 416 bis lo scorso gennaio.Q ueste grandiose operazioni contro la mafia portano la tua firma.” Così Federica Angeli, la giornalista di Ostia che per prima ha denunciato gli abusi e le minacce del clan mafioso della Spada. L’ipotesi della morte di Simonetta D’Alessandro è ormai quasi stabilita in un malore, anche se continuano i controlli, data la delicatezza del caso e l’importanza che il giudice ha avuto per le numerose indagini affrontate nel corso della sua carriera.

    Foto da: facebook