Ore contate per il guidatore-killer del Qube

    In una folle nottata, si elevano le urla di disperazione di chi ha visto l’accaduto, delineano sin da subito un quadro che evidenzia una serie di eccessi: sono appena trascorse le 2:30 della notte tra sabato e domenica appena passate, all’esterno del Qube di via di Portonaccio, e chi si trovava lì dichiarerà poi di una strage sfiorata, una vendetta, dettata dalla pazzia, praticata da chi, pochi istanti prima, non era potuto accedere all’entrata del locale perché in stato di ebbrezza, forse causato dall’abuso di alcol e droga. E proprio il guidatore killer del Qube sta per scontare le ultime ore in libertà. Le forze dell’ordine dopo aver rintracciato la targa, il veicolo e l’amico che sedeva accanto a lui in auto, sarebbe sulle orme del conducente che ha scatenato un putiferio di fronte al Qube di Casal Bertone.  Il conto, per fortuna, è di tre feriti, due ricoverati in codice giallo (i buttafuori) e uno in codice rosso (un ragazzo non italiano). Tutti vivi, per miracolo, così come le due ragazze, giovani, che in uno dei video diramati si può vedere come, per via delle transenne e all’impegno dei presenti, hanno evitato che Mercedes Classe B le investisse. E sono proprio i frames, sia quelle di sorveglianza al di fuori del Qube, che appartenenti ai video dei testimoni, ad essere visualizzati dagli inquirenti. Il fatto, rimontato, è evidente. Si notano due ragazzi, uno con il cappello e un cappotto North Face e l’amico, camicia bianca e giacchetta, giunti all’esterno del Qube verso le 2:30 per presenziare alla ’serata black’ e caccciati via. Il primo dei due, evidentemente ubriaco, si agita. Strilla. Sembra inveire contro i buttafuori, mostra i muscoli davanti a loro. È fuori di senno e non sembra arretrare di fronte al diniego dei due inservienti del locale. L’altro, invece, tenendo in mano il cellulare, sembra essere il più tranquillo e accettare il fatto.