Orme indelebili, il nuovo disco della storica band

    “Per questo progetto ho sentito il bisogno di ritornare alle origini, ad un suono pulito, come si usava una volta, quando tutti gli strumenti si sentivano in modo chiaro e distinto. Siamo ritornati ai suoni di allora, ma con un occhio attento alla tecnologia di oggi, per un disco che vede al suo interno i generi musicali che più mi appartengono, che hanno segnato da oltre 50 anni la mia carriera di musicista e che continueranno a segnarla finché avrò la forza di salire su un palcoscenico. Nel disco troverete un mélange di musica classica, lirica, rock e prog con adattamenti e arrangiamenti particolari ed emozionali scaturiti dalla mia grande passione e dal mio amore per la Musica”.
    Michi Dei Rossi, non è soltanto uno dei migliori batteristi da sempre del prog-rock italiano ma, cosa ancora più prestigiosa, è da sempre uno storico componente de Le Orme (con Aldo Tagliapietra e Toni Pagliuca negli migliori della band). Ovviamente con il mutare dei tempi e dei generi, con l’avvento delle nuove generazioni il ‘progressive’ ha inevitabilmente sofferto un forte calo di interessi, tuttavia, in diversi paesi del mondo (Giappone in testa), rimane invece un vero e proprio prodotto di nicchia amato e seguitissimo.  
    E dunque, nella ‘versione 2019’ di questa band nata a Marghera nel 1966, accanto al mitico Michi (Batteria, Percussioni e Glockenspiel), stavolta troviamo Michele Bon (Organo Hammond C3, Piano, Synth e Tastiere), e Alessio Trapella (Voce, Basso e Contrabbasso). La circostanza è data dall’uscita di un disco ‘Sulle ali di un sogno’, prodotto sempre da  Dei Rossi per Love Music (Michi Dei Rossi, Enrico Vesco e Susanna Merlo), e targato Sony Music – Legacy Recordings.
    Registrato nelle colline venete di Bassano Del Grappa, questo disco – già nei negozi e sulle piattaforme online – nasce dall’idea di celebrare musicalmente Michi Dei Rossi, batterista storico de Le Orme, che quest’anno festeggia il suo 70° compleanno e che ha selezionato le canzoni più rappresentative di una band che in più di 50 anni di carriera artistica ha fatto la storia del rock progressive italiano. Apre il disco “Estratto da Collage”, un brano del 1971 che ha come riferimento musicale un tema classico del compositore Scarlatti (la “Sonata K380”) e si prosegue con altri brani storici rivisitati, fino ad arrivare ai due inediti “La danza di primavera” e “Un altro cielo”, una bellissima ballata adattata alle note della famosa “Aria sulla IV corda” di J.S.Bach. La tracklist presenta inoltre anche storici del repertorio delle Orme, come  “Estratto da Collage” (Collage, 1971), “Preludio” (Classicorme, 2017), “Gioco di bimba” (Uomo di Pezza, 1972), “Notturno” (Contrappunti, 1974), “La via della seta” (Classicorme, 2017), “Verità Nascoste” (Verità nascoste, 1976), “La danza di primavera”, “Amico di ieri” (Smogmagica, 1975), “Canzone d’amore” (1976), “Un altro cielo”, “Sulle ali di un sogno” (Classicorme, 2017).
    Ad impreziosire l’album la partecipazione di importanti artisti nazionali e internazionali, sia nel campo della musica sia in quello dell’arte.
    Tra gli ospiti musicali troviamo infatti Francesca Michielin, che interpreta “Gioco di bimba”, una canzone a cui l’artista è tanto affezionata da averla inserita nella scaletta dei suoi concerti live; David Cross, il grande violinista inglese famoso per aver militato nei King Crimson e ospite fisso del tour italiano de Le Orme della scorsa primavera, che suona il violino in “Preludio”, “Gioco di bimba”, “Notturno”, “La via della seta”, “Verità Nascoste” e “Amico di ieri”; Eero Lasorla, tenore finlandese allievo del Conservatorio Santa Cecilia di Roma, già presente nell’album “Classicorme” del 2017, che presta la voce nel brano “La Via Della Seta”; Ivan Geronazzo, chitarra elettrica, classica ed acustica a 12 corde, che parteciperà anche al Tour Live 2019.
    Di grande spessore il contributo del maestro Marco Nereo Rotelli, artista contemporaneo famoso in tutto il mondo per le sue installazioni luminose, che ha ideato e realizzato la copertina dell’album.
    Max