OSCAR 2015, MILENA CANONERO CANDIDATA PER I MIGLIORI COSTUMI di Emanuele Edelweis

     

    Milena Canonero è l’unica candidatura italiana per l’87ª edizione della cerimonia degli Oscar che si terrà al Dolby Theatre di Los Angeles il 22 febbraio. La costumista cinematografica ha ricevuto la nomination per i migliori costumi di Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Il suo nome forse non si conosce tanto, ma fuori dai confini italiani è una celebrità, essendo considerata una delle artefici del successo della cultura figurativa italiana a Hollywood. Famosa per il gusto iperrealista e le costose macchine sartoriali che ha allestito, ha forzato i limiti dell’utilizzazione naturalistica del costume nel film, rendendone evidenti le potenzialità espressive sin dal suo esordio con Stanley Kubrick. Di strada ne ha fatta tantissima da quando originaria di Torino si è trasferita a Genova per studiare arte e storia della moda e poi volare in Inghilterra. Comincia a lavorare in piccole produzioni sia per il cinema che per il teatro. Come designer pubblicitaria a Londra incontra molti registi, il più importante di tutti è Kubrick che incrocia sul set di 2001: Odissea nello spazio. Fu lui ad offrirle il primo incarico da costumista, a soli venticinque anni, per Arancia meccanica. L’empatia tra i due continua e la Canonero si aggiudica una seconda opportunità con Barry Lyndon. Quella trasposizione così ben riuscita del Settecento le regala il suo primo Oscar insieme a Ulla-Britt Soderlund nel 1976. Hugh Hudson, il primo regista che ha conosciuto sbarcata a Londra, le affida poi i costumi di Momenti di gloria, storia di due atleti ambientata negli anni Venti. Il suo lavoro aiuta il film a trascendere dall’ordinario e le regala così la sua seconda statuetta nel 1982. Viene nominata altre cinque volte, per film come La mia Africa e Dick Tracy. Deve però aspettare ben venticinque anni per ottenere nel 2007 il terzo Academy Award grazie a Marie Antoinette di Sofia Coppola. Sempre in quell’anno realizza i costumi dei Vicerè di Roberto Faenza e Il treno per il Darjeeling di Wes Anderson. Qui nasce l’intesa con il regista che l’ha voluta insieme a lui anche per Grand Budapest Hotel per cui ora la Canonero sogna il poker di Oscar. Milena Canonero dovrà però vedersela con i colleghi Mark Bridges per Inherent Vice, Colleen Atwood per Into the Woods, Anna Sheppard e Jane Clive per Maleficent e Jacqueline Durran per Mr. Turner in una sfida che si annuncia combattutissima.