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Partite Iva, risorse, pensioni, ammortizzatori, mascherine: il focus del vice ministro Buffagni

“Per le partite Iva c’è la parte di fondo perduto, che lo scorso mese è stata di 600 euro e questa volta dovrebbe essere aumentata a 700-800.´: a dirlo é vice ministro dello sviluppo Stefano Buffagni che ha preso la parole per fare ulteriore chiarezza circa i provvedimenti che il governo sta prendendo e attuando per fronteggiare la crisi dovuta al coronavirus.

Partite Iva, risorse, pensioni, ammortizzatori, mascherine: analisi del viceministro dello sviluppo Stefano Buffagni

´Si stanno cercando le risorse ad hoc per ripartirle al meglio, garantendo però questa volta nella seconda tornata che si vadano a garantire queste risorse a quelli meno ricchi”. ha ribatido il vice ministro dello svilupp a ‘Notizie Oggi’ su Canale Italia 83. “Chi ha una dichiarazione dei redditi molto alta non credo che ne abbia totalmente bisogno nel breve”, ha proseguito Stefano Buffagni.

E ancora: “Si sta anche lavorando per capire come gestire successivamente a questa fase tutti gli eventuali ritardi di pagamenti. Si sta ragionando”, ha proseguito il ministro, evidenziando che “nella seconda fase si ragionerà per capire come andare incontro a chi ha avuto difficoltà”.

“Siamo consapevoli che ci saranno alcune imprese che non ripartiranno, quindi il reddito di cittadinanza sarà uno strumento di sostegno nel breve, certo bisogna garantire una ripartenza sostenibile per quelle che invece potranno ripartire”, ha precisato il vice ministro prima di rassicurare tutti sul pagamento delle pensioni.

“Non c’è questo pericolo. Certo è che tanti pensionati saranno ancora l’ammortizzatore sociale delle famiglie, soprattutto dopo questa crisi, perché tanti avranno difficoltà, quindi si figuri se andiamo a toccare i pensionati in questo momento”.

“Finalmente l’acquisto delle mascherine e la disponibilità sia nei presidi sanitari, nelle Rsa, dopo il disastro fatto soprattutto in Lombardia, sono stati garantiti con l’arrivo anche dall’estero. Stiamo anche ampliando la produzione interna in Italia, con tutte le filiere, quindi anche la Camera della moda ha dato una mano e le aziende del settore moda e tessile, in modo che sul mercato siano accessibili con un tetto massimo di prezzo”.

“E’ come un’economia di guerra con un nemico invisibile – ha concluso Buffagni – che dobbiamo evitare di far ricrescere. Perché se gestiamo male la fase 2 rischiamo di rientrare e cadere di nuovo in una seconda fase del virus che farebbe dei danni economici incalcolabili oltre ad ulteriori morti”.