Preoccupa la salute dei migranti della Sea Watch

    Mentre il dibattito internazionale, politico e diplomatico, continua a estendersi, preoccupa la salute dei migranti della Sea Watch.
    Sulla salute mentale dei migranti della Sea Watch e in modo particolare in relazione ai minori, è intervenuta con durezza e veemenza l’AISMI, Associazione Italiana per la Salute Mentale Infantile: “Come operatori della salute mentale infantile ribadiamo la necessità di far sbarcare immediatamente i migranti della Sea Watch  così da aiutarli con i necessari interventi sanitari e psicologici, con particolare riguardo ai bambini ed adolescenti. La loro inammissibile permanenza sulla Sea Watch rappresenta un ulteriore abuso perpetrato nei loro confronti: questa volta dalle Autorità Pubbliche del nostro paese, che hanno il compito di salvaguardare la salute fisica e psicologica di quanti si trovano sul territorio italiano”. La base del comunicato era netta: “Giunti in Libia, nell’attesa di poter salpare per l’Europa, sono stati vittime di torture, violenze ed abusi nei centri di detenzione. Questi minori manifestano gravi stati di ansia, sintomi post-traumatici e disturbi del ritmo sonno-veglia: la prolungata ed inconcepibile permanenza in nave in condizioni oggettivamente disumane non può non riattivare e far perdurare i sintomi post-traumatici, determinando gravissime conseguenze sul piano dello sviluppo della loro personalità”. Una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte perché si adoperi per rendere possibile “lo sbarco improrogabile” di tutte le persone a borso della Sea Watch è stata scritta da oltre 50 organizzazioni e associazioni impegnate per i diritti dei minori: serve, secondo le associazioni “una immediata presa in carico dei minori coinvolti. Persone che hanno già subitpo violenze e privazioni durante il viaggio, è compito delle istituzioni italiane porvi fine”.  
    Intanto per frenare all’emergenza sanitaria a bordo sono attesi dei bagni chimici che dovrebbero essere portati sulla nave dove le 69 persone, tra membri dell’equipaggio e migranti, si alternano in un solo bagno mal funzionante. Il procuratore di Siracusa Fabio Scavone è in attesa dell’informativa della Guardia costiera per la valutazione relativa alla possibilità o meno di intervenire anche in virtù delle sollecitazioni dei colleghi della procura dei minori di Catania. La legge Zampa prevede del resto il divieto di respingimento alla frontiera di qualsiasi minorenne e sulla Sea Watch, secondo lo screening dell’organizzazione, i minorenni tutti di età compresa tra i 14 e i 17 anni, sarebbero 15 e non 13.