Home POLITICA ECONOMIA Quando viene pagata la cassa integrazione: massimali e ritardi, le ultime notizie

Quando viene pagata la cassa integrazione: massimali e ritardi, le ultime notizie

Uno degli strumenti più importanti che il governo ha adottato, durante quest’emergenza covid19, è la cassa integrazione straordinaria per compensare i danni economici derivanti dal lockdown, con milioni di italiani bloccati a casa senza poter lavorare.

Purtroppo, come confermato anche dal premier Conte nell’ultima conferenza stampa, allo stato attuale ci sono dei forti ritardi nel pagamento della cassa integrazione, per cui sono in tantissimi ad essere ancora in gravi difficoltà.

A questo si aggiunge una “brutta sorpresa”, quella che per molti richiedenti il bonifico della cassa integrazione non sarà dell’80% dello stipendio, ma inferiore. Vediamo di fare chiarezza dunque sulla CIG straordinaria, su quando verrà pagata e quale sarà l’importo del bonifico.

Quando arriva la cassa integrazione di marzo, aprile, maggio 2020: differenze da regione a regione, quando arriva il bonifico

La prima cosa da sapere sulla cassa integrazione straordinaria, è che i lavoratori che la prenderanno all’80% della retribuzione sono soltanto quelli che hanno uno stipendio mensile non superiore di 1250 euro. Questo vuol dire che chi percepisce uno stipendio più alto si vedrà corrispondere una percentuale più bassa, ricevendo 1129 euro mensili.

Questo aspetto è determinato dai massimali sulla cassa integrazione straordinaria. Il limite vale anche per la pandemia da Covid-19, agendo sulla cassa integrazione guadagni straordinaria, ma anche sulla cassa integrazione in deroga e sul Fondo di integrazione salariale (FIS).

L’altro aspetto che fa infuriare gli italiani è rappresentato dai ritardi. In alcune regioni, infatti, gli istituti bancari si sono impegnati ad anticipare la cassa integrazione ai lavoratori, ma nonostante questo sono in tantissimi ad aspettare ancora il bonifico della CIG. Il presindente del consiglio Conte, in conferenza stampa, si è assunto la responsabilità chiedendo scusa per questi ritardi, ma puntualizzando anche che le Regioni dovranno velocizzare la macchina burocratica.