Reazioni e tensioni dopo autoproclamazione Guaidò

    Il giovane Guaidò si è auto investito alla guida del Venezuela provocando l’ira di Maduro e molteplici reazioni in tutto il mondo. Se la giovane figura di Guaidò raccoglie importanti consensi, in primis quelli statunitensi con Donald Trump in prima linea, c’è da fare i conti con la seria reazione di Maduro che non solo rinnega i propositi di Guaidò ma rafforza la propria figura e il proprio potere con una chiamata ’populista. “Siamo la maggioranza, siamo il popolo di Hugo Chavez. Siamo in questo palazzo per volontà popolare, soltanto la gente ci può portare via”. E come reazione alla dichiarazione pro Guaidò di Trump, Maduro ha intimato ai diplomatici americani di lasciare il Paese entro 72 ore.
    Intanto, oltre all’assenso degli americani, Guaidò raccoglie altri consensi. Anche il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, ha detto infatti: “Spero che tutta l’Europa si unisca nel sostegno alle forze democratiche in Venezuela. A differenza di Maduro, l’Assemblea parlamentare, incluso Juan Guaidò, ha un mandato democratico dai cittadini venezuelani”.

    Viceversa, Cuba si è invece schierata in favore di Maduro. Via Twitter, il presidente cubano Miguel Diaz-Canel ha confermato il proprio “supporto e sostegno” e quello della nazione “per il presidente Nicolas Maduro dopo i tentativi imperialisti di screditare e di destabilizzare la rivoluzione boliviana”. Il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodriguez, ha definito la mossa di Guaidò “un tentato colpo di Stato”. Nel frattempo sulla rete web e sui social molteplici immagini e video delle manifestazioni che Caracas e un po’ ovunque hanno visto protagonista il popolo si diffondono a macchia d’olio: i cittadini hanno riempito diverse piazze di tante città venezuelane come Barquisimeto, Maracaibo, Barinas e San Cristóbal.
    Altrove, sempre nella capitale, si stanno svolgendo delle manifestazioni pro Maduro: secondo Union Radio, in tre punti di Caracas molti dimostranti favorevoli al governo sarebbero diretti verso Plaza O’Leary, nel centro per dare sostegno al presidente della Repubblica. Intanto, si registrano purtroppo già tredici i morti negli scontri con le forze dell’ordine.