Referendum propositivo, le preoccupazioni della Lega

    Sarà uno dei temi di contrasto tra 5Stelle e Lega, nei prossimi giorni, quando la Camera ritornerà pienamente operativa, il referendum propositivo arriverà a Montecitorio il 16 gennaio, come primo passo della riforma costituzionale appoggiata dai pentastellati. Entro oggi potranno essere presentati le nuove norme sul Referendum propositiva . Ma dalla parte leghista sono giunti i primi malumori sul referendum propositivo. E oggi si sono manifestati i primi attriti con un botta e risposta tra il vicepremier del caroccio Salvini e il ministro per i rapporti con il parlamento e la democrazia diretta, il grillino Fraccaro. Matteo Salvini ribadisce la linea del suo partito sul quorum ai microfoni del Tg3: “È necessario. Coinvolgere i cittadini è fondamentale, la Svizzera è un modello, però un minimo di quorum bisogna metterlo altrimenti qui si alzano in dieci la mattina e decidono cosa fare”. Un timore largamente condiviso, con il Pd che è sul chivalà, incline a presentare 67 emendamenti e la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, che in una dichiarazione al Corriere afferma: “Gli strumenti di democrazia diretta ci sono già nel nostro ordinamento e hanno rappresentato un arricchimento straordinario per le nostre istituzioni. Ma un referendum senza quorum, con la concorrenza tra proposte delle camere e proposte d’iniziativa popolare, mi sembra possa mettere in discussione il futuro della stessa democrazia rappresentativa”. Per M5S parla il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro: “Condivido con Salvini l’idea che la Svizzera sia un modello e che i cittadini vadano coinvolti sempre di più nei processi decisionali. A tal propositivo va ricordato che in Svizzera c’è il quorum zero e che anche il contratto di Governo prevede espressamente di cancellare il quorum, proprio per incentivare la partecipazione attiva. Detto questo, sulle riforme costituzionali la centralità spetta al Parlamento e non al Governo”.