RENZI DALL’AUSTRALIA, “BASTA PIAGNISTEI, DOBBIAMO CREDERCI” di Clarissa D’Artibale

     

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    “Forse gli italiani non sanno fino in fondo quanto la tecnologia italiana sia vista con rispetto nel

    mondo. Aziende, lavoratori e ricercatori sono all’avanguardia e dobbiamo essere orgogliosi del

    lavoro che fanno”. Ha commentato stamane il premier Matteo Renzi che, in visita in Australia,

    ha colto l’occasione di visitare le aziende tricolori presenti sul territorio e ha ribadito: “Siamo

    un grande paese, dobbiamo uscire dalla logica di chi si piange addosso. Se la smettiamo con i

    piagnistei il paese potrà essere leader. Dobbiamo crederci”.

    Nella sua visita a Sydney Renzi si dichiara pronto a fare da sponda a quel Made in Italy, che non

    è solo fatto di pasta e pizza e moda ma soprattutto di tecnologia e innovazione, su cui l’Italia ha da

    dire la sua.. Poi il premier prosegue il suo tour e fa un sopralluogo ad un impianto della Prismyan,

    una realtà – ricorda – da 7 miliardi di fatturato, di cui sono il 10 per cento in Italia e 20 mila addetti:

    “un esempio di un’impresa italiana e multinazionale che porta alta la nostra bandiera”, aggiunge il

    presidente del consiglio.

    Renzi ha poi incontrato gli investitori australiani per convincerli a venire in Italia. Un incontro

    a porte chiuse durante il quale il premier ha illustrato il suo piano di riforme. L’interesse degli

    investitori australiani verso l’Italia c’e’, come dimostra anche l’impegno di Westfield, il grande

    gruppo di distribuzione, che ha già in programma per l’anno prossimo di sbarcare in Italia con un

    grande mall nei pressi di Milano. Un investimento dal valore di 1,3 miliardi di euro capace di creare

    27mila posti nella fase di realizzazione per poi offrirne, a regime, 17mila senza considerarne altri

    3mila nell’indotto.

    Il premier ha fatto tappa anche ad una scuola bilingue italo-australiana di Sydney. Sottolineando

    l’importanza di investire sulla scuola italiana ma non solo: “C’e’però bisogno di intervenire anche

    fuori dai confini perché la lingua italiana sia parlata in tutto il mondo: faremo di tutto per investire

    in questo settore. Perché l’italiano è importante per l’economia ma anche per la cultura”. Ora si

    attende il ritorno del premier in Italia dove ha dichiarato: “Mi metterò subito a lavoro”.