RENZI INCONTRA ABU MAZEN. ALLA KNESSET: ’SOLO CON 2 STATI PACE POSSIBILE’

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    Il premier Matteo Renzi dopo l’intervento alla Knesset si è spostato nei territori dove, ora, a Betlemme, sta incontrando il presidente dell’Anp, Abu Mazen. Al colloquio, che si svolge nel palazzo del presidente della città della natività, partecipa anche il primo ministro palestinese Rami Hamdallah. “Chi pensa di boicottare Israele non si rende conto di boicottare se stesso, di tradire il proprio futuro. Possiamo avere opinioni diverse, è accaduto e continuerà ad accadere. Ma l’Italia sarà sempre in prima linea nel forum europeo e internazionale contro ogni forma di boicottaggio sterile e stupido”. Così Matteo Renzi alla Knesset. La “pace sarà possibile solo con due stati e due popoli, e solo se sarà garantita piena sicurezza di tutti: il diritto dello stato palestinese all’autodeterminazione e quello dello stato ebraico alla propria sicurezza: lo dico qui e lo ripeterò a Betlemme incontrando il leader dell’Anp”, Abu Mazen. “Israele non è una gentile concessione dopo la Shoah: non solo avete il diritto di esistere, ma anche il dovere di esistere e di resistere”. Così Matteo Renzi alla Knesset tra gli applausi dei parlamentari e leader politici. “L’esistenza di Israele non è una concessione della comunità internazionale, non è una gentile concessione dopo la Shoah ma la precede: lo stato di Israele esiste nonostante l’olocausto e continuerà ad esistere nonostante i tentativi di opposizione”, ha aggiunto il premier italiano. “Voi non avete solo il diritto di esistere ma anche il dovere di esistere e di resistere e di tramandare ai vostri figli, come ai miei tre figli – Francesco, Emanuele ed Ester – perché siete un punto di riferimento anche se a volte possiamo avere dei dissensi”.  Una standing ovation ha accolto la conclusione del discorso del premier Matteo Renzi alla Knesset a Gerusalemme. I Parlamentari e i leader politici, incluso il premer Benjamin Netanyahu, hanno tributato a Renzi quasi un minuto di applausi. “Il vostro destino è il nostro destino, la vostra sicurezza è la nostra sicurezza, insieme costruiremo un mondo migliore”, sono le parole con le quali il premier ha concluso il suo intervento. Vogliamo la pace con i nostri vicini palestinesi ma deve essere, caro Matteo, una vera Pace: deve essere un accordo saldo e di sicurezza che impedisca che i Territori vengano presi dall’Islam oltranzista”. Lo ha detto Benyamin Netanyahu alla Knesset in occasione dell’intervento del premier Matteo Renzi. “Tutti apprezziamo la leadership che hai portato in Italia, apprezziamo le riforme che hai fatto”. Così il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è intervenuto alla Knesset dove, tra qualche minuto, prenderà la parola il premier Matteo Renzi. “Ci piace la cucina italiana ma anche il calcio italiano. Matteo ci piace la tua Fiorentina”. Lo ha detto Benyamin Netanyahu durante il suo intervento alla Knesset in occasione della visita del premier italiano Renzi. Subito dall’aula del parlamento israeliano si sono alzati rumors e Netanyahu si è subito corretto: “ci piacciono molte squadre italiane….”.  “La ringrazio veramente”, così il premier Matteo Renzi all’interno della Knesset ha salutato Asher Dishon il reduce della ’Brigata ebraica’, che nel 1944 combatté in Italia contro il nazifascismo. Dishon ha donato a Renzi il distintivo della ’Brigata ebraica’ e ha riferito che il premier gli ha detto:”Senza gente come voi l’Italia non ci sarebbe stata”. “Mi piacerebbe molto tornare in Italia”, gli ha detto Dishon.” La inviteremo molto volentieri e sicuramente”, la risposta di Renzi, insieme all’ambasciatore italiano Francesco Maria Talò. “Siamo molto preoccupati e stiamo facendo di tutto” per convincere gli altri che l’Iran rappresenta ancora una minaccia, ha spiegato Rivlin nell’incontro con il premier a Gerusalemme. Matteo Renzi nell’incontro con il presidente israeliano Reuven Rivlin a Gerusalemme lo ha invitato “anche a nome del presidente della repubblica Sergio Mattarella” a Roma a settembre un invito a cui Rivlin ha immediatamente replicato con un “non vedo l’ora”. “Lei è uno dei leader della nuova generazione, del futuro”, così il presidente israeliano Reuven Rivlin si e rivolto al premier italiano Matteo Renzi nelle dichiarazioni a margine dell’incontro tra i due a Gerusalemme. “Ricordo con piacere il nostro primo incontro a Firenze, quando lei venne come presidente della Knesset, oggi per me è un onore essere qui”, ha replicato Renzi.