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Riforme, la Meloni alle opposizioni “L’instabilità indebolisce i governi”. La controproposta è una Bicamerale

Il ‘giorno più lungo’ per la maggioranza è iniziato stamane al Quirinale, dove la premier Meloni ha preso parte al ‘Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo’. Poi via alla Camera dove, come da agenda, intorno alle 12 sono iniziati gli incontri e le consultazioni con i rappresentanti delle opposizioni, in merito alle riforme costituzionali, che già sulla carta sembrano aver provocati diversi ‘mal di pancia’.

Riforme, una ‘corposa’ rappresentanza della maggioranza ha ricevuto la prima delegazione: quella del M5s guidata da Conte

Schierata dall’altra parte del tavolo, ecco la ‘nutrita’ delegazione dell’esecutivo, oltre che dalla Meloni, rappresentata dai vicepremier Tajani e Salvini, dai ministri Casellati e Ciriani, dai sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Mantovano e Fazzolari e, come annunciato, alla presenza del costituzionalista Francesco Saverio Marini. E’ stata la delegazione M5s guidata da Conte, ad ‘aprire le danze’, quando erano già le 12.40. A seguire, è stata poi la volta del Gruppo per le Autonomie e la Componente Minoranze Linguistiche. Quindi sono poi seguiti gli esponenti del Terzo Polo (Calenda, Richetti, Paita, e la Boschi), con +Europa.

Riforme, la Meloni accogliendo i 5stelle: “Grazie per aver accettato questo invito. L’instabilità è alla base di molti problemi, perché indebolisce i governi, li ostacola”

Un esito in qualche modo ‘telefonato’, rispetto al presidenzialismo, sicuramente l’argomento più osteggiato nell’ambito delle riforme costituzionali, dalle opposizioni. Dal canto suo, intrattenendosi con Conte & C., la premier ha tenuto un atteggiamento conciliante, spiegando cheGrazie per aver accettato questo invito. Il governo, come voi sapete, ha da sempre nel proprio programma l’idea che per mandato dovrà lavorare a una riforma istituzionale, sulla quale però credo sia importante a monte cercare un dialogo più ampio possibile con le forze parlamentari“. “Credo che ci si renda tutti conto del fatto che il nostro sistema è caratterizzato da una fortissima instabilità, che paradossalmente nell’ultima fase, cioè con la fine della prima Repubblica è peggiorata“, ha quindi proseguito la presidente del Consiglio, che ha aggiunto: “Abbiamo sempre avuto governi che duravano uno o due anni, la differenza tra la prima Repubblica e quello che è accaduto successivamente è che nella prima Repubblica la maggioranza restava sempre la stessa, nella seconda Repubblica al repentino cambio di governo coincideva spesso un repentino cambio di maggioranza“. Dunque, ha osservato la Meloni, “L’instabilità è alla base di molti problemi che ha la nostra Nazione, perché indebolisce inevitabilmente i governi, li ostacola, e ci indebolisce a livello internazionale“.

Riforme, la Meloni accogliendo i 5stelle: “Quando ci sono incontri internazionali gli interlocutori si pongono il problema di capire per quanto tempo tu sarai il loro interlocutore”

Ed ancora ,”Il presidente Conte si rende conto, come me, del fatto che quando ci sono incontri internazionali gli interlocutori si pongono il problema di capire per quanto tempo tu sarai il loro interlocutore, cioè per quanto tempo sia utile ed efficace stringere rapporti e immaginare percorsi comuni. Anche perché ciò che accade da noi non accade in molte altre democrazie occidentali ed europee. Nel periodo di venti anni in cui noi abbiamo avuto svariati governi, la Francia col sistema semipresidenziale ha avuto quattro capi di governo, cioè quattro presidenti della Repubblica, e la Germania tre cancellieri“.

Riforme, la Meloni accogliendo i 5stelle: “O crediamo che tutti i politici italiani sono meno bravi di quelli francesi o tedeschi, e io non lo credo, o c’è qualcosa che non funziona alla base del sistema”

Dunque, ha evidenziato la premier, “L’instabilità fa sì che ci sia anche una maggiore difficoltà a immaginare strategie di lungo periodo. Più un governo ha un orizzonte breve, più tenderà a spendere in spesa corrente e a non fare investimenti di lungo periodo. Tutti sappiamo che gli investimenti hanno un moltiplicatore e la spesa corrente un altro. Prima dell’avvento della pandemia che ha fatto saltare molti parametri, in vent’anni l’Italia è cresciuta molto meno di Francia e Germania. Quindi o crediamo che tutti i politici italiani sono meno bravi di quelli francesi o tedeschi, e io non lo credo, o c’è qualcosa che non funziona alla base del sistema“.

Riforme, la Meloni accogliendo i 5stelle: “L’instabilità non consente di avere una visione di lungo periodo, e questa è la ragione per la quale dobbiamo mettere le mani alle riforme istituzionali”

Ecco, ha ribadito nuovamente la premier, “Credo che il tema sia esattamente questo: l’instabilità non consente di avere una visione di lungo periodo, che è fondamentale per una strategia, soprattutto nel mondo globalizzato, ed è fondamentale per concentrare risorse sugli investimenti utili a quella strategia, cosa che una politica che ha poco tempo non può fare. L’instabilità non consente di avere una visione di lungo periodo, e questa è la ragione per la quale dobbiamo mettere le mani alle riforme istituzionali, lo dico anche rispetto a quanti dicono che questa non è una priorità: credo che invece questa sia la più potente riforma economica che possiamo realizzare“.

Riforme, la Meloni accogliendo i 5stelle: “L’altro elemento che tutti paghiamo è la disaffezione dei cittadini alla politica, al rapporto con le istituzioni”

Inoltre, ha commentato ancora la Meloni confrontandosi con il M5s, “L’altro elemento che tutti paghiamo è la disaffezione dei cittadini alla politica, al rapporto con le istituzioni, e penso non si possa negare che tale disaffezione sia anche figlia di una sensazione che a volte i cittadini hanno avuto, di un voto che veniva espresso e che però non veniva sempre adeguatamente considerato”. Perché puntualmente, “Quando tu eleggi un partito, presumibilmente una coalizione, e un programma collegato, e ti ritrovi, ovviamente a norma della Costituzione, maggioranze sempre diverse da quelle che sono state votate, con programmi che a quel punto saltano, il vincolo tra rappresentante e rappresentato rischia di non essere più percepito, di venire meno, e credo che questo sia uno degli elementi che hanno allontanato i cittadini dalla partecipazione al voto“.

Riforme, la Meloni accogliendo la proposta dei 5stelle, di istituire una Bicamerale: “Credo si possa dialogare su tutto purché non ci siano intenti dilatori”

Ad ogni modo, salutando la delegazione pentastellata, la premier ha assicurato cheValuteremo anche la proposta che avete fatto sulla legge ad hoc relativa alla procedura delle riforme. Credo si possa dialogare su tutto purché non ci siano intenti dilatori“.

Riforme, Conte ha convenuto sul fatto che “Ci sono criticità, e che l’instabilità degli esecutivi è un problema, e per tale ragioni siamo pronti ad un confronto con la maggioranza”

Dal canto suo, dopo aver attentamente ascoltato, il leader M5d ha raccomandatoNo a colpi di maggioranza”, e commentando le proposte, si è detto propenso all’ipotesi di istituire una Bicamerale: “Raccomandiamo questo percorso“, avrebbe infatti affermato. Fin qui commentando il metodo poi, rispetto al merito, ha invece tenuto a rimarcare da parte del Movimento la consapevolezzache ci sono criticità, e che l’instabilità degli esecutivi è un problema”, e per tale ragioni sono pronti a un confronto con la maggioranza, a patto che rientri la proposta del presidenzialismo o del premierato.

Riforme, Conte uscendo dall’incontro ha spiegato che “Il tema è che non è venuta fuori una condivisione della soluzione”

Insomma, “non è venuta fuori una condivisione della soluzione“, ha commentato l’ex premier, spiegando cheAbbiamo condiviso una diagnosi su alcune criticità del nostro sistema, noi riconosciamo queste criticità a partire dal problema dell’instabilità degli esecutivi, siamo assolutamente consapevoli che questo è un problema che dovremmo risolvere, come quello di garantire al Parlamento un percorso più funzionale. Il tema è che non è venuta fuori una condivisione della soluzione“.

Riforme, Conte: “Da parte nostra siamo disponibili a un rafforzamento dei poteri del premier, ma in un quadro che si conservi equilibrato”

Insomma per il M5s c’è un’unica via: il rafforzamento dei poteri del premier: “Da parte nostra siamo disponibili a un rafforzamento dei poteri del premier, ma in un quadro che si conservi equilibrato e che non mortifichi la funzione parlamentare”. Una palese offerta di disponibilità al dialogo, rispetto alla quale, assicura Conte, si è cercato di coinvolgere anche il governo: “Abbiamo invitato la presidente Meloni a mantenere un’interlocuzione perché a colpi di maggioranza un’ambizione di ridefinire in modo così rivoluzionario il quadro e l’assetto istituzionale del nostro Paese non è assolutamente raccomandabile”.

Riforme, Conte sulle Autonomie: “Svuotano le funzioni di governo a favore delle Regioni, e poi rafforzare i poteri e le prerogative del governo centrale”

Infine, altro ‘tema caldo’, quello della Autonomie, targato Calderoli, rispetto al quale i 5Stelle sono critici e riluttanti: “Abbiamo detto al governo che ci sembra una assoluta contraddizione perseguire un progetto di autonomia regionale differenziata spinta, che svuota le funzioni di governo a favore delle Regioni, e poi rafforzare i poteri e le prerogative del governo centrale“.

Riforme, la Sen. Unterberger (gruppo per le Autonomie): “Condividiamo in pieno l’obiettivo di dare più stabilità al sistema politico, ma siamo invece scettici sul presidenzialismo”

Al ‘secondo round’ della giornata in agenda, uscita dal’ confronto con la maggioranza, Juliane Unterberger, senatrice del gruppo per le Autonomie, ha affermato cheCondividiamo in pieno l’obiettivo di dare più stabilità al sistema politico, siamo convinti che si debba trovare una soluzione, se questo debba avvenire con il premierato e la sfiducia costruttiva andrà verificato, si può discutere. Noi siamo invece scettici sul presidenzialismo, il capo dello Stato non si deve toccare – ha precisato la senatrice – abbiamo bisogno di una figura come quella di Mattarella“.

Riforme, Calenda (Terzo Polo): “Siamo favorevoli al sindaco d’Italia, ma la figura di garanzia ed unità nazionale, sulla Costituzione del Presidente non si tocca”

Nell’ordine di confronto, in linea con quanto già anticipato dal Pd, la delegazione penta stellata ha ribadito il proprio no sia all’elezione diretta del presidente della Repubblica, che del premier, Una proposta che invece, a quanto pare, avrebbe trovato il favore di Calenda il quale, uscendo ha affermato: “Siamo favorevoli al sindaco d’Italia“. Infatti, come dicevamo, e come era del resto previsto, chi ha mostrato reale intenzione di dialogo, in special modo riguardo al modello del sindaco d’Italia, e superamento del bicameralismo, è stata la delegazione del Terzo Polo, rappresentata  da Azione e Italia Viva. Calenda ha informato cheSiamo disponibili a collaborare. Condividiamo l’esigenza di avere maggiore stabilità di governo, una maggiore efficienza dell’apparato complessivo dello Stato, non solo il governo centrale“. Tuttavia anche qui è stato evidenziato un inderogabile paletto: “Per noi c’è una linea rossa assoluta, la figura di garanzia, di unità nazionale, sulla Costituzione, del presidente della Repubblica non si tocca“.

Riforme, Calenda (Terzo Polo): “Noi non faremo alcun Aventino, sarebbe illogico e incoerente farlo”, ed invita tutte le opposizioni a misurarsi tra di loro

Insomma, premierato e monocameralismo sono obiettivi condivisibili per giungere ad una maggiorestabilità ed efficienza. Siamo favorevoli all’indicazione del presidente del Consiglio, al sindaco d’Italia“, ha detto Calenda, al quale è poi seguita la Boschi che ha aggiunto: “Una riforma della forma di governo non può essere separata dal superamento del bicameralismo“. Tra l’altro si parla di un tema già affrontato nel 2016 dall’allora premier Matteo Renzi, e dunque ha chiosato la Boschi, “Noi ora che siamo all’opposizione non faremo alla Meloni, che è al governo, quello che lei da leader di Fdi ha fatto nel 2016 a noi che eravamo al governo. Non c’è una posizione pregiudiziale, ma di ascolto e di dialogo per il bene del Paese“. “Mi pare che il governo sia disponibile in questa fase a raccogliere idee, la premier non ci ha detto in che modo intende procedere, se bicamerale o iniziativa governativaha poi aggiunto il leader di Azione, che ha proseguitoHo sentito Conte su una commissione specializzata, noi non ci impicchiamo al metodo e ne discuteremo“. Calenda ha inoltre spiegato che sono previsti altri incontri tra “governo e opposizione”. Infine, dopo aver tenuto a precisare che “Noi non faremo alcun Aventino, sarebbe illogico e incoerente farlo“, Calenda ha lanciato  a tutte le opposizioni a misurarsi tra di loro, “E’ importante – ha quindi terminato – che ci si confronti anche con le altre opposizioni, mi sembra logico e normale“.

Riforme, Magi (+Europa): “Per fare le riforme istituzionali il percorso è quello di una Commissione ad hoc formata con metodo proporzionale”

Infine, è stata poi la volta di +Europa, il cui segretario, Riccardo Magi, uscendo dall’incontro ha affermato cheQuando si parla di riforme, c’è una questione di democrazia, perché la legge elettorale è distorsiva. Quindi, per fare le riforme istituzionali il percorso è quello di una Commissione ad hoc formata con metodo proporzionale“. Insomma, per Magi, “il sindaco d’Itaia è una follia, se non una sciocchezza“. Ed ha proseguito spiegando che “Abbiamo detto alla Meloni quello che sa, ci sono 6 decreti pendenti tra Camera e Senato. Da fine dicembre ne sono stati convertiti 16. Questo ci dice che non mancano gli strumenti al governo, ha un’autostrada per dispiegare la propria azione. Il problema, in ottica di bilanciamento, è quello di ridare un senso al Parlamento. Abbiamo chiesto un coordinamento agli altri leader delle opposizioni. Ci sembra che ci siano ipotesi di lavoro che sono simili, se non identiche, tra le varie forze di opposizione – ha concluso Magi – Semmai è dall’altra parte che non c’è compattezza“.

Nel frattempo è entrata la delegazione del Pd, per l’incontro conclusivo della giornata, sicuramente il più atteso…

Max