Robert Redford: a 82 anni ho già dato tanto

    Un vecchio, elegante rapinatore di banche, cappello Borsalino sulle ventitrè, sempre felice mentre fa sfoggio della pistola nella tasca interna dell’impermeabile, irresistibile movenza tanto per le giovani cassiere che per i più esperti direttori di banca, si avvia verso la fine dei suoi giorni, un ladro gentiluomo solitario, triste, soave, così si concludono i gloriosi 60 anni di carriera di Robert Redford, nel film Old Man and the Gun (’Il vecchio e la pistola’) nelle sale italiane dopo l’uscita negli States. Il film, scritto e diretto da David Lowery, è tratto da una storia vera: Robert Redford rimette in scena con elegante maestria il ruolo dell’adorabile mascalzone e ci fa piangere con la sua tenera lovestoru con Sissy Spacek, soprattutto dopo la sua scioccante notizia: basta girare film, a 82 anni (compiuti lo scorso 18 agosto), ho fatto tanto. “Anzi, ho dato tutto”, commenta Robert Redford, “è il momento di smettere, quando ancora riesco a muovermi decentemente e le ginocchia mi reggono. Regia? Non lo so, è una fatica, di sicuro continuerò a produrre e a promuovere giovani cineasti col mio Sundance Institute”. Redford, californiano d’hoc, nato davanti all’oceano, a Santa Monica (surfava in gioventù), con il ruolo di Forrest Tucker in Old Man and the Gun sembra imbattersi nuovamente in un filo rosso che proviene dal suo Sundance Kid in Butch Cassidy e Johnny Hooker de La stangata, entrambi recitati con Paul Newman. Il vecchio Forrest sembra anzi essere la versione vintage di quei personaggi. Nel film c’è anche un ringraziamento a Newman, con la figura del poliziotto sulle tracce dello scaltro, adorabile rapinatore, che ha le sembianze di Casey Affleck (baffetti come Newman in quei due film), che al termine della pellicola fa anche la movenza complice dell’indice sul naso che Newman e Redford si scambiavano ne La stangata.