Sciopero “sociale” in Italia. Dalle piazze, i “no” contro Jobs act e governo Renzi – di Marzio Taccetti

    corteo_studenti.jpgIn molte città d’Italia si registrano forti dissensi verso le politiche del governo, con diverse manifestazioni di protesta, per la maggior parte pacifiche, ma in alcuni casi caratterizzate, da scontri con le forze dell’ordine e disordini nelle città in cui si sono svolte. Uno sciopero “sociale”, indetto dai sindacati di base, Cobas, Cub, Usi, Adl, ma appoggiato anche da organizzazioni studentesche, precari e attivisti dei centri sociali.
    In diverse città italiane si levano una serie di “no” contro le politiche di austerità dell’ Unione europea e del governo Renzi, il Jobs Act, la precarieta, la legge di stabilità e il piano riforma della scuola. Le piazze diventano il palcoscenico di queste proteste, ma anche di scontri accesi, lanci di oggetti contro edifici e forze dell’ordine.
    A Roma, il picco di tensione è stato raggiunto quando, un gruppo di trenta persone è salito sulle impalcature usate per il restauro del monumento e hanno esibito uno striscione, “No al jobs act e privatizzazione dei servizi pubblici”, mentre in via XX settembre un gruppo di manifestanti ha lanciato uova contro il ministero dell’Economia e l’ambasciata tedesca.
    A Milano, in concomitanza con la manifestazione della Fiom, alcuni studenti in corteo, hanno cercato di deviare dal percorso stabilito e si sono scontrati con le forze di polizia, vicino a piazza Fontana, lanciando bottiglie e petardi, a cui la polizia ha reagito con una carica e il lancio di fumogeni.
    Notevoli momenti di tensioni si sono registrati a Padova, dove gli scontri sono iniziati quando i manifestanti hanno tentato di portarsi davanti alla sede del PD, tra botte, sassi e manganelli, sono rimasti feriti cinque agenti della polizia tra cui il capo della squadra mobile di Padova, Marco Calì.
    La Digos, a Torino, ha sequestrato un furgone del Gruppo Studenti Indipendenti, al cui interno sono stati ritrovate mazze, bastoni, petardi e fumogeni.  A Genova cinque cortei, ai quali si sono uniti studenti e giovani dei centri sociali, partiti da piazza Massena, piazzale Kennedy, piazza Corvetto e lungomare Canepa, hanno paralizzato la città. Traffico in tilt a Napoli, dove i manifestanti hanno bloccato la rampa di accesso della tangenziale, dirigendosi verso i caselli dell’autostrada, andando a bloccare la circolazione.
    In totale, ha riferito il ministero dell’interno, ci sono state 105 manifestazioni in 45 province che hanno fatto registrare un totale di 70 mila partecipanti. Al servizio d’ordine pubblico sono state dislocati 7mila agenti. Tra tutte le manifestazioni, 4 in cui ci sono stati incidenti con importanza marginale e 7 con episodi rilevanti, che hanno fatto registrare, tra le forze dell’ordine, 15 feriti.