SECONDO L’AVVOCATURA GENERALE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA ‘GLI STATI POSSONO IMPORRE LA LICENZA AD UBER’, CHE ASPETTA ‘L’AGGIORNAMENTO DELLE LEGGI’

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    Stamane Maciej Szpunar, avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Ue, è giunto alla conclusione che gli Stati membri dell’Uepossono imporreaUberl’obbligo di conseguire le licenzeper il servizio taxi. Conclusioni, seguite  a una causa che vede la multinazionale californiana contrapposta ad un’associazione professionale di tassisti spagnoli, che perònon vincolano la Corte – che decide in piena indipendenza – ma indicano una soluzione giuridica nella causa. Secondo Szpunar infatti, anche se rappresenta un’idea “innovativa”,Uber rientra però nel settore dei trasporti, e dunque, come richiesto dal diritto nazionale, può essere obbligato a possedere le licenze e le specifiche autorizzazioni. Questo perché la multinazionale californiana in causa non beneficia infatti del principio della libera prestazione dei servizi, che è garantito dal diritto dell’Unione ai servizi della società dell’informazione. Commentando quanto affermato dall’avvocatura Generale e Corte di Giustizia Europea, Uber attraverso una nota dichiara che “Abbiamo ricevuto il parere e attendiamo ora la decisione finale, nel corso dell’anno. Essere considerati una società di trasporto non cambierebbe il modo in cui molti Paesi europei già oggi regolano le nostre attività. Ci auguriamo, tuttavia, che questo non rallenti i necessari processi di aggiornamento di leggi datate che impediscono a milioni di europei di accedere a corse affidabili con un semplice clic”.

    M.