Servizio fascisti a Predappio, bufera sulla Rai

    Un servizio sulla commemorazione della morte di Benito Mussolini a Predappio ha scatenato una bufera in casa Rai. Il pezzo è stato infatti mandato in onda dal tg regionale dell’Emilia Romagna andato in onda ieri alle 19 e 30. Il servizio, durato quasi 2 minuti, ha immortalato interviste ai presenti, saluti fascisti e riprese del corteo. Immagini che hanno scatenato una bufera alzata dal deputato del PD Michele Anzaldi, che ha accusato il Tgr Emilia di apologia di fascismo, postando il servizio sul proprio canale Facebook. Fonti interne alla Rai hanno reso nota la “profonda irritazione” nell’ad della Rai, Fabrizio Salini, che ha chiesto un accurato resoconto al direttore della TgR Alessandro Cesarini. 

    Bufera sulla Rai: “Ci dissociamo dal servizio”  

    Anzaldi nel suo post su Facebook ha attaccato duramente il servizio: “un servizio che nulla ha a che vedere con l’informazione e molto con quella che è apparsa come una vera e propria apologia del fascismo – sottolinea Anzaldi -. Due minuti di interviste e immagini, con tanto di saluti romani, sulla manifestazione fascista di Predappio. L’amministratore delegato Salini spieghi se questa è la nuova informazione Rai. Chi ha deciso di mettere in onda quel servizio? Chi non ha controllato? Il direttore Casarin sia chiamato a risponderne. L’apologia del fascismo, nell’ordinamento giuridico italiano, è un reato – prosegue – previsto dall’art. 4 della legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione. Sarà interessante, anzi doveroso, sapere se in questi due minuti di servizio del Tgr si ravvisi il reato”. Immediata anche la presa di distanza da parte del CdR della redazione Tgr Rai Emilia-Romagna che “si dissocia dai contenuti dai servizi sulle celebrazioni di Predappio. La Rai servizio pubblico – scrive il comitato di redazione in una nota – trova il suo fondamento nel Contratto di servizio, che è strettamente ancorato alla Costituzione italiana, antifascista e antirazzista. Pertanto non è ammissibile qualunque servizio che esca da questa cornice o – peggio – una assurda presunta par condicio tra neofascismo e antifascismo”. Immediata anche una nota del direttore Casarin: “La direzione della Tgr si dissocia dal servizio relativo alla commemorazione di Benito Mussolini a Predappio e ne prende le distanze. Linea editoriale che, come ho illustrato alle 24 redazioni della Tgr, si basa sul principio di una informazione equilibrata, a garanzia di un contradditorio in tutti i servizi, dalla politica alla cronaca. Equilibrio che deve rispettare la storia della democrazia italiana”, conclude Casarin.