SIRIA – ANKARA ACCUSA MOSCA DI AVER BOMBARDATO SCUOLE ED OSPEDALI. LA RUSSIA ’RESPINGE CATEGORICAMENTE’ L’ACCUSA DI CRIMINI DI GUERRA

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    “Coloro che fanno tali affermazioni non sono in grado di sostenerle con delle prove”, dal Cremlino respingono con vigore l’accusa infamante di aver deliberatamente bombardato scuole ed ospedali siriani, facendo solo ieri 50 vittime. Dmitry Peskov replica alle accuse di Francia e Turchia spiegando all’agenzia di stampa Russia Tass che tali informazioni, false, sono state date dalle autorità siriane. Tanto è che, sempre ieri, Riad Haddad, ambasciatore di Damasco a Mosca, aveva dichiarato che i responsabili dei bombardamenti sarebbero stati gli Usa. Dmitry Peskov ha inoltre sottolineato la “profonda crisi” con la Turchia, precisando: “Non siamo stati noi a provocare questa crisi”. Intanto la notte scorsa, attraverso una nota diffusa dal ministero degli Esteri di Ankara all’agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu, si  afferma che “questi attacchi, che condanniamo con forza, costituiscono spregiudicati ed evidenti crimini di guerra in base alle leggi internazionali. Tristemente si nota che invece di bloccare i raid aerei, soprattutto i russi hanno incrementato gli attacchi in Siria e colpito civili, ospedali e scuole”. L’agenzia Anadolu lega tali dichiarazioni alle ultime notizie, dando ampio risalto all’attività dei caccia russi che “hanno colpito due scuole e un ospedale ad Azaz e un altro a Idlib”, risultati poi essere quello di Marat al-Numan supportato da Medici Senza Frontiere. E riguardo ai bombardamenti di ieri che hanno investito scuole ed ospedali, mentre l’Onu ha parlato di “almeno 50 morti”, il ministero degli Esteri turco riportava di oltre 30 persone “compresi donne e bambini, rimaste uccise e più di 100 sono rimaste ferite”. E tal proposito da Ankara non hanno dubbi: “Con questi crimini la Federazione russa provoca una escalation della guerra civile siriana e una pericolosa escalation nella regione. Se la Federazione russa non porrà immediatamente fine a questi attacchi, che ostacolano la pace e la stabilità, è inevitabile che la Russia si ritrovi a dover affrontare conseguenze più grandi e più serie”.

    M.