Spuntano le orme dello Yeti: la scoperta dell’esercito indiano

    “Per la prima volta l’#IndianArmy Mountaineering Expedition Team ha individuato le misteriose impronte del mitico ’Yeti’”. È niente di meno che l’esercito indiano a parlarne, in seguito alla diffusione su twitter di alcune foto molto suggestive, in cui sono ritratte delle orme nella zona del monte Makalu, gigante da 8.463 metri fra Nepal e Tibet. Il gruppo di militari si mostra assolutamente sicuro che queste siano la prova definitiva dell’esistenza dello yeti, o abominevole uomo delle nevi. Che sia vero o no, il post dell’esercito indiano è diventato immediatamente virale, con un bottino da oltre 16mila like e 7mila retweet, compresi quelli di sfottò dei numerosi buontemponi, nonostante il carattere “serio” della pubblicazione (si danno ad esempio anche le misure esatte del piedone, 81 x 38 cm).

    Spuntano le orme dello Yeti: i casi di fake nel passato

    Le presunte prove dell’esistenza dello Yeti, o abominevole uomo delle nevi, risalgono allo scorso 9 aprile: così testimonia il tweet lanciato dall’accampamento dei militari. La leggenda dello Yeti è una di quelle che ha catturato l’attenzione di molti in tutto il Novecento, a partire dal 1921 quando dalla cultura nepalese si è diffusa in tutto il mondo: da lì numerosi avventurieri hanno cercato di compiere l’impresa di avvistarlo, anche se la scienza non ha mai confermato che possa esistere davvero. Anzi, da parte della ricerca sono arrivate, negli anni, sempre più prove atte a screditare ogni appiglio: un esempio è quanto fatto dalla Royal Society britannica che ha sconfessato le prove raccolte sullo Yeti, come ossa, denti, peli, feci attribuendole a tre sottospecie di orsi, mediante l’esame del Dna. 
    Recentemente erano stati alcuni scalatori giapponesi a sostenere di aver rintracciato delle orme riconducibili ad un essere come lo Yeti, senza però aver fornito alcuna testimonianza di quanto asserivano (nonostante fossero in possesso di fotocamere e videocamere). Era il 2008, stesso anno in cui altre due persone, di nazionalità americana, hanno dichiarato di avere trovato i resti di una creatura metà uomo e metà scimmia: in quel caso, gli entusiasmi furono presto smorzati, in quanto si trattava di un semplice travestimento.