STAVOLTA I FURBETTI DEL CARTELLINO ‘OPERAVANO’ IN SICILIA: SHOPPING E GIARDINAGGIO DURANTE L’ORARIO DI LAVORO. LA FINANZA NE ‘PIZZICA’ BEN 29

    cartellino-furnbett.jpg (680×380)

    Una vergogna destinata a non finire mai quella relativa ai cosiddetti ‘furbetti del cartellino’. Stavolta siamo in Sicilia, precisamente ad Ortigia dove, 29 dipendenti pubblici timbravano il badge, spesso grazie all’aiuto di colleghi complici, poi uscivano a fare shopping per le vie del centro, o nei vari centri commerciali. In altri casi ’ritoccavano’ con comodo il giorno dopo orari e turni nell’ancora esistente registro cartaceo. Lo testimoniano le 6.800 ore di video-registrazioni attraverso le quali le Fiamme Gialle di Siracusa (a monte di un’attività di polizia giudiziaria avviata nel gennaio 2015), hanno inchiodato alle loro responsabilità ‘i furbi impiegati’ delle quattro sedi del ’Libero Consorzio Comunale di Siracusa’, già ’Provincia Regionale’. Le microtelecamere installate nel perimetro di alcune sedi di servizio hanno consentito di rilevare che i dipendenti, durante lo svolgimento del proprio turno lavorativo, uscivano dalle strutture senza giustificato motivo: tra questi, la maggior parte erano deputati a mansioni d’ufficio, attività per le quali era esclusa l’attività in servizio esterno. I finanzieri, a supporto della videosorveglianza, hanno svolto ulteriori attività di riscontro, quali pedinamenti e osservazione, con l’ausilio di G.P.S. posizionati sulle autovetture in uso agli indagati. Sicché si poteva accertare che, durante l’orario di lavoro, i dipendenti monitorati si dedicavano ad attività di carattere privato, quali: shopping per le vie del centro di Ortigia e in centri commerciali dislocati in varie zone della città, in supermercati e mercatini rionali, visite mediche presso strutture sanitarie pubbliche e private, lavori di giardinaggio per conto di privati, lunghe attese nei vari uffici pubblici e, spesso, venivano videoripresi presso le proprie abitazioni durante il turno di lavoro. Le indagini, coordinate dal procuratore capo della Repubblica, dott. Francesco Paolo Giordano, e dirette dal sostituto procuratore, dott. Antonio Nicastro, come dicevamo sono state eseguite dalla Compagnia di Siracusa e hanno consentito di contestare l’ipotesi di truffa aggravata e, per alcuni soggetti, di false attestazioni o certificazioni nell’utilizzo del badge da parte di dipendenti pubblici. Tale riscontro documentale forniva la prova dei reati accertati tant’è che emergeva la contabilizzazione di più ore rispetto a quelle effettivamente prestate, con relativo danno all’Erario. In sintesi le assenze quantificate ammontano a circa 1.114 ore a fronte di 2.538 di servizio programmate nei 137 giorni di durata degli accertamenti: una percentuale di assenza minima del 12,5% e massima dell’85,5%, con una media del 40%. “Prosegue con determinazione, da parte della Procura della Repubblica e in questo caso della Guardia di Finanza, l’attività di controllo della legalità nella pubblica amministrazione e quando c’è impegno e sinergia, i risultati arrivano’’, ha detto il procuratore capo Francesco Paolo Giordano commentando il blitz. ’’I presunti dipendenti infedeli saranno deferiti oltreché all’amministrazione di appartenenza per i profili disciplinari, ivi compreso il possibile licenziamento, in base alla nuova normativa, il c.d. decreto Madia (d. Lgs. n. 116 del 2016), anche alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti. Il procedimento di indagini ha messo in rilievo anche l’assenza completa di controlli interni”.