SUSCITANDO LE PROTESTE DEI REPUBBLICANI, OBAMA CONCEDE LA GRAZIA A MANNING, COINVOLTO NEL WIKILEAKS. ORA ASSANGE DOVREBBE ACCETTARE L’ESTRADIZIONE NEGLI USA

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    L’aveva annunciata e, prima di lasciare definitivamente la Casa Bianca, Obama ha mantenuto la promessa commutando la sentenza di Chelsea Manning – l’ex analista militare transgender, in prigione dal 2010 e condannata nel 2013 da una corte marziale a 35 anni per aver consegnato aWikileaks materiale top segret – consentendogli di uscire di prigione il prossimo maggio. Manning, negli ultimi anni ha tentato il suicidio due volte per protestare contro il fatto di essere detenuta in una prigione maschile anche dopo la decisione di cambiare sesso, insieme ad una liste di nuove decisioni di grazia. Tra queste la misure in favore del generale dei marines a riposo James Cartwright, ex vice presidente degli Stati Maggiori Riuniti, condannato per aver mentito durante un’inchiesta su una fuga di notizie. Una fonte della Casa Bianca ha spiegato che il presidente ha ridotto la pena perché l’ha considerata sproporzionata pur riconoscendo la “gravità dei crimini commessi e che Manning ha ammesso. Il presidente crede che questi sei anni trascorsi dietro le sbarre siano una punizione sufficiente”, tuttavia “questo gesto non diminuisce la grande preoccupazione che abbiamo nei confronti dell’operato di Wikileaks”. Solo pochi giorni fa Julian Assange, si è detto pronto ad accettare l’estradizione negli Stati Uniti se Obama avesse graziato Manning. “Grazie a tutti voi che avete sostenuto la campagna per la grazia di Chelsea Manning. Il vostro coraggio e determinazione hanno reso possibile l’impossibile”. Così Julian Assange ha commentato, secondo quanto riferisce WikiLeaks, la decisione di Barack Obama. Una grazia che i  leader repubblicani al Congresso hanno aspramente criticato. E’ il caso del senatore Tom Cotton: “Mentre io guidavo i miei uomini in Afghanistan, il soldato Manning ci metteva in pericolo consegnando centinaia di migliaia di documenti top secret a Wikileaks”, ha spiegato, aggiungendo “non capire perché il presidente provi compassione per qualcuno che ha messo in pericolo la vita delle nostre truppe, dei diplomatici, dell’intelligence e di alleati. Dovrebbe essere trattato come un traditore e non come un martire”. Dello stesso avviso lo Speaker repubblicano Paul Ryan: “Questo è vergognoso, il tradimento di Chelsea Manning ha messo in pericolo la vita di americani ed esposto alcuni dei segreti più importanti della nazioni. Si rischia di creare un pericoloso precedente e di lanciare il messaggio che chi compromette la nostra sicurezza nazionale non dovrà pagare per questo”.

    M.