Terremoto, ricostruita meno di una casa su 10

    Dove c’era necessità di ricostruzione, c’è invece mistero, e polemica, e grande delusione. Sono duecentocinquanta i milioni stanziati per la ricostruzione dopo il gravissimo terremoto di Amatrice (e non solo ovviamente), ma questa ricostruzione è molto lontana dal verificarsi.
    A tanto ammontano i fondi destinati dallo Stato alla intera zona devastata dal sisma che due anni fa, colpì nottetempo e distrusse Amatrice, Accumuli, Arquata, Pescara del Tronto e altre località nel centro Italia. Sono 252,3 milioni i soldi stanziati, 190,3 milioni dei quali per la ricostruzione pubblica.
    A diffondere i dati è l’ufficio del Commissario per la ricostruzione Paola De Micheli. Per le opere di urbanizzazione sono stati stanziati 47 milioni per tre interventi e per i 33 interventi sulle opere pubbliche sono invece stati investiti 50 milioni. Per i tre interventi sulle scuole l’investimento è stato di 20,7 milioni, 27,1 milioni sono invece serviti a finanziare 25 interventi nel settore dei beni culturali, 12,3 riguardano i tre interventi previsti sulle caserme e 28,2 milioni sono invece i soldi utilizzati per i 38 interventi sul dissesto. 5,4 milioni, infine, sono stati stanziati per altri progetti.
    Dai dati del Dipartimento della Protezione Civile emerge che sono state consegnate 537 casette (le Sae, Soluzioni abitative d’emergenza) al comune di Amatrice, 200 a quello di Accumuli e 201 a quello di Arquata del Tronto. Sulla carta restavano da realizzare 13 casette nel comune di Arquata, ma non è ancora stata decisa l’area e non è detto che la richiesta iniziale abbia un seguito.

    Fino allo scorso 11 aprile c’erano ancora 2.922 ospitati a spese dello Stato negli hotel della Costa adriatica e 40.129 persone sostenute con il contributo pubblico (che costa 144 milioni l’anno).

    Quanto ai privati, invece, alla data del 17 agosto scorso le pratiche per le abitazioni sono 5.732, i cantieri chiusi 402, pari al 7 per cento. Ciò vuol dire che nemmeno una casa su 10 di quelle crollate è stata ricostruita. Nel dettaglio, ad Accumoli sono state presentate 51 domande di ricostruzione di privati cittadini e i cantieri aperti sono 18. Uno su tre (35%). Le altre 33 domande sono in lavorazione. Nessun cantiere chiuso. Ad Amatrice, 325 domande e 124 cantieri avviati. Nessuno chiuso. Ad Arquata del Tronto, 100 domande e 41 cantieri avviati. Nessuno chiuso.

    A due anni dalla prima scossa sismica continua il lavoro dell’Esercito impegnato nella demolizione di edifici, rimozione macerie e di sicurezza e supporto alle popolazioni residenti. Solo nell’ultimo anno sono stati demoliti 602 edifici e rimosse oltre 150.500 tonnellate di macerie.

    Sono stati 93 mila i terremoti nella zona registrati a partire da quello di magnitudo 6.0 che il 24 agosto 2016 ha devastato Amatrice: “Oltre novantamila eventi sono un grande numero, mai riscontrato in Italia. Si è mobilizzata un’area di oltre mille chilometri quadrati”, spiega il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Delle 93mila scosse, nove sono state di magnitudo superiore a 5, 67 compresi fra le magnitudo 4 e 5 e 1.142 di magnitudo compresa fra 3 e 4.