Tragedia sulle Alpi, 14 morti in meno di 72 ore

    Ponte del primo maggio tragico sulle Alpi, dalla Francia al Veneto: in meno di 72 ore, complici le pessime condizioni meteo su tutto l’arco alpino e una tempesta di neve e vento che si è abbattuta in quota, sono morte 14 persone e almeno un’altra decina sono rimaste ferite, alcune in modo grave e tuttora ricoverate in pericolo di vita.
    Il bilancio più grave resta quello dell’incidente nella zona della Pigna d’Arolla, a oltre 3.000 metri lungo il percorso della Haute Route, un itinerario scialpinistico molto frequentato che collega Chamonix con Zermatt. Delle 14 persone (divise in due gruppi di 10 e 4) che domenica mattina erano partite dal rifugio Des Dix, 6 sono morte e quattro sono ancora ricoverate in gravi condizioni. Cinque delle vittime sono italiane, ma di una ancora non è stata diffusa l’identità dalle autorità svizzere: la guida del gruppo Mario Castiglioni, che nel disperato tentativo di ritrovare la via per il rifugio de Vignettes è precipitato dalle rocce, tre amici bolzanini esperti di montagna, l’insegnante 47enne Elisabetta Paolucci e la coppia Marcello Alberti e Gabriella Bernardi, entrambi di 53 anni, lui noto commercialista lei responsabile delle risorse umane alla Thun.
    La sesta vittima è una donna bulgara di 52 anni: si tratta, anche se non ci sono conferme ufficiali, della moglie di Castiglioni, Kalina Damyanova, anche lei esperta scialpinista. Ancora non è del tutto chiara la dinamica della tragedia e le autorità svizzere non hanno ancora confermato la prima ipotesi, vale a dire che il gruppo sia stato colto da un’improvvisa bufera di neve e vento – con temperature scese nella notte a -5 e con le raffiche che soffiavano a 80 km/h – che ha ridotto a zero la visibilità e sia rimasto bloccato a poco meno di 500 metri dalla salvezza.