Tria: ‘’Ok ad azione graduale’’

    “Sono molto favorevole per iniziare con un consolidamento e una riduzione delle aliquote per il reddito familiare”. Così il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, alla scuola estiva di Confartigianato, “Abbiamo bisogno di trovare spazi per partire”, ha aggiunto, “compatibilmente con i vincoli di bilancio: l’operazione deve essere graduale”.

    Ci vuole anche tempo per il lancio della tassa fissa, che sarà finanziata con la riorganizzazione delle esenzioni fiscali, “un’operazione complessa”. Il ministro, in ogni caso, invia anche un segnale ai contribuenti italiani: “Ci sarà la pace fiscale”, l’effetto della riforma fiscale e la “riduzione della pressione fiscale che sarà strutturale”.

    Per quanto riguarda la Cassa Depositi e Prestiti: “È un soggetto partecipato, controllato dal Ministero dell’Economia ma – ripeto – privato, ogni azione deve essere correlata al fatto che si tratti di un’entità privata e di un calcolo economico. avere un salto sul debito che non voglio nemmeno pensare, in un certo senso è il nostro fondo sovrano, ma rimane sempre al di fuori del settore pubblico “.

    Sul gasdotto Tap e Tav, il ministro avverte: “Personalmente, spero che vengano risolti, che il problema venga sbloccato, che ci sia una soluzione, anche perché si tratta di grandi connessioni internazionali”.

    La costruzione della manovra è stata discussa anche al vertice della Lega Nord che si è svolto fino all’ora di pranzo sulla convocazione di Matteo Salvini (presente tra gli altri Giorgetti, Siri, Borghi, Bagnai, Garavaglia). Il leader ha parlato di un incontro “positivo e costruttivo”. Continua – sottolinea la Lega Nord – “la manovra del cambiamento che vuole dare, rispettando le regole, determinati numeri e tempi nei prossimi cinque anni. Le priorità: diritto alla pensione e lavoro per centinaia di migliaia di persone, pace di mente e chiusura con Equitalia, flat tax “. Ancora una volta, quindi, ci concentriamo sui punti di forza del programma della Lega, senza alcun riferimento al reddito della cittadinanza che l’alleato governativo giudica essenziale.