TRUFFATORI E LADRI CHE OGNI ANNO ERODONO ALLA SANITÀ PUBBLICA MILIARDI DI EURO SONO UN CANCRO DIFFUSO A LIVELLO EUROPEO. RIUNITI A ROMA 14 PAESI UE PER UNA LOTTA COMUNE

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    Il malaffare che come un cancro attacca la sanità, non è un male soltanto italiano (nel nostro paese sprechi, abusi e frodi si mangiano circa 6 mdl di denaro pubblico) ma, seppur in alcuni casi con danni economici meno eclatanti, è comunque una piaga comune a tutti i paesi. Ed oggi, per la prima volta, si sono dati appuntamento a Roma ben 50 delegati di 14 Paesi Ue, per un summit internazionale – organizzato daEhfcn (European Healthcare Fraud & Cirruption Network) – volto all’individuazione di un piano comune nell’ambito della ‘lotta’ in difesa del ’sistema sanitario europeo’. Perché come dicevamo, sebbene l’entità delle perdite varino da paese a paese, è comunque comune il reiterarsi di frodi relative allanon conformità alle regole di fatturazione e, nello specifico, la fatturazione di servizi sanitari malamente o, addirittura, mai erogati. Come spiega il presidente Ehfcn, Renè Jansen, precisando che la maggior parte delle frodi riguardano il ricarico per le cure eccessivamente costose: “I dati pubblicati dai Paesi sono difficili da confrontare a causa dei differenti metodi di valutazione vigenti. Per uniformare i criteri di analisi e controllo della corruzione a livello europeo, Ehfcn ha messo a punto la ’matrice di tipologia degli sprechi’, un importante strumento di analisi per la segnalazione della frode sanitaria, che consente standard uniformi e di cui auspichiamo la diffusione nei Paesi del Network europeo”. E’ evidente, è emerso dal confronto tra i paesi riuniti da Ehfcn, che nella lotta alla corruzione e alle frodi in sanità, spiccano lacune come la mancanza di una cultura antifrode e anticorruzione, oltre che l’incertezza delle normative, mancanza di finanziamenti strutturali e risorse umane e dispersione dei compiti tra gli stakeholder. Scorrendo i rapporti nazionali sulla corruzione nella sanità, elencati nel dossier ’Healthcare Fraud, Corruption and Waste in Europe’, diffusi da 9 Paesi Ue (come l’Italia, il Belgio, la Francia, il Regno Unito, la Polonia, il Portogallo, i Paesi Bassi, la Lituania e, la Slovenia), la conclusione è che si tratta di un male comune. Scorrendo ad esempio gli episodi di frodi degli altri paesi europei, il Regno Unito ne conta 4.819 casi nel biennio 2014-2015; in Francia l’attività anticorruzione ha recuperato nel 2016, qualcosa come 220 milioni di euro;  in Belgio ad esempio, gli ispettori sanitari hanno individuato 1.225.585 infrazioni nel 2015. Dettagliatamente per ciò che riguarda l’Italia, nel privato ad esempio si evidenzia il ricarico per servizi non erogati, attraverso alla falsificazione dei documenti. Per non parlare poi della fornitura di servizi inutili. Da noi, come evidenzia in proposito il presidente di Ispe Sanità, Francesco Macchia, “Tra sprechi, inefficienze e corruzione i sistemi sanitari perdono un quinto delle risorse. Ma mentre nella maggior parte dei Paesi si registra la diffusione di frodi,in Italia il fenomeno corruttivo ha assunto ormai una dimensione strutturale. Questo per la differente natura dei servizi, finanziati in prevalenza dalla fiscalità generale nel Sud Europa e su base assicurativa al Nord. Per cui in molti Paesi nordeuropei sono sotto osservazione le irregolarità contabili, mentre al Sud prevalgono corruzione e favoreggiamento. Servono strategie generali per difendere il sistema sanitario europeo che rappresenta il 9% del Pil dei Paesi europei”.

    M.