Turista israeliana ‘si firma’ sul muro nel Colosseo

    Quando l’hanno fermata ha cecato di giustificarsi affermando che non intendeva compiere un atto di civiltà, ma di voler lasciare la testimonianza del suo passaggio nell’incantevole mirabilia archeologica che identifica la Capitale nel mondo.
    E’ accaduto ieri, mentre la turista stava visitando con i suoi famigliari l’0Anfiteatro Flavio. Un gesto fulmineo che non è passato inosservato all’ormai rodata vigilanza interna: la signora aveva infatti ‘pensato bene’ di incidere su una base marmorea le iniziali di tutta la famiglia: ‘EIAAP’.
    “E’ una manifestazione di inciviltà dilagante data dalla mancanza di cultura e di conoscenza dei luoghi e dei monumenti che si visitano”, ha subito affermato Alfonsina Russo, direttrice del Parco del Colosseo, commentando l’ennesimo atto di vandalico.
    “Per fortuna non è una cosa rilevante- ha aggiunto la direttrice – è un danno lievissimo e il pilastro sarà ripristinato quanto prima. Si tratta di un atto di inciviltà dilagante, così come quello della turista che ha asportato un pezzetto di mosaico a Pompei. La cosa che colpisce è che sono turisti che vengono dall’estero per conoscere il cuore della civiltà occidentale”. Quindi la Russo ha tenuto a sottolineare il suo “plauso per gli uomini della vigilanza interna al monumento, ed al loro impegno nel costante controllo del comportamento dei visitatori e per gli interventi che mette in atto quando c’è qualche cosa che non va. Queste persone andrebbero segnalate e andrebbe loro proibita la frequentazione dei luoghi di cultura perché mettono a rischio monumenti e opere d’arte”.
    La donna, un’israeliana, è soltanto l’ultima turista in ordine di tempo, ad essere stata sorpresa in un atteggiamento che, per legge (ma a tutti gli effetti), è un vero e proprio atto vandalico. Ora tornerà nel suo paese cin una bella denuncia a piede libero – decretata dai Carabinieri – per danneggiamento aggravato.
    Tra i recenti casi di vandalismo segnalati dal personale di sorveglianza interna del Colosseo, ricordiamo il 15enne canadese di 15 anni nella Capitale con i genitori, sorpreso a vergare il suo nome sulle pietre esterno del Colosseo; la disinvolta vigilessa parigina che aveva ‘firmato’ un travertino con tanto di data e, infine, un ambulante indiano che, vendendo i ‘ricordi’ intorno al monumento, aveva pensato a sua volta di ‘regalarsi’ un ricordo storico, infilandosi in tasca un pezzo di laterizio.
    Max