(Adnkronos) – Non solo alberghi ma anche motel, pensioni, bed and breakfast, gli amati agriturismi e ostelli e campeggi, costano quest’anno il 18% in più rispetto al 2021. A guidare la classifica dell’Unione Nazionale Consumatori della città con i maggiori rialzi nel settore alberghiero è Milano, con un balzo astronomico del 71,4% rispetto a giugno 2021, complice il successo del Salone del mobile. Al secondo posto Firenze, con un incremento annuo del 35,7%. Medaglia di bronzo a Siena con +30,4%. Appena giù dal podio Varese, +27,7% che sfrutta la vicinanza con Milano, così come Como, in settima posizione con +24%. In quinta posizione Palermo con +25,8%, poi Pisa (+24,8%). Seguono Parma e Viterbo (entrambe +24%). Chiude la top ten Napoli, +23,8%. In controtendenza invece Trapani dove le tariffe scendono del -3,5%, Novara (-0,9%) e Caltanissetta (-0,8%). E’ l’Unione nazionale consumatori a stilare la classifica che delinea con la stagione estiva alle porta “una stangata non indifferente che diventa astronomica in alcune città”.
Rialzi “imbarazzanti” anche se comparati con lo scorso mese di maggio. In appena un mese infatti a Milano gli alberghi fanno lievitare i prezzi del 36,8%, Firenze +21,9%, Varese al 3° posto con +20,5%. A Torino, invece, giungo di magra -22,5% dopo l’esplosione di presenze all’Eurovision Song Contest .
Non meglio sul fronte ristorazione dove i divari tra le città sono meno clamorosi rispetto agli alberghi, ma sempre consistenti. A fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 4,4%, a Verona i ristoranti rincarano rispetto a giugno 2021 del 9,1%, più del doppio della media nazionale. Al secondo posto Gorizia, con +7,8% e al terzo Brescia, +7,6%. Seguono Palermo (+7,3%), Forlì-Cesena (+7,2%), Sassari (+7%), Novara (+6,8%). In ottava posizione Lecco, Trento e Olbia-Tempio (+6,6% tutte e 3). La città più risparmiosa è Campobasso (0,9%), in seconda posizione Massa-Carrara e Lodi (entrambe a +1,3%). Al terzo posto Ancora (+1,7%).