26mila casi di frodi creditizie: un fenomeno allarmante

    Oltre 26.600 frodi sul credito: questo quanto scoperto solo lo scorso anno in Italia. Un fenomeno non solo sempre più allarmante, ma che causerebbe nel tempo una perdita da 153 milioni di euro, risultato di un danno medio da 5.700 euro. Guardando ai tipo di finanziamenti più esposti, se le truffe su carte di credito erano solo il 27,7% del totale, nel 2016 sono crescite del 49%. A metterlo in luce in settimana l’Osservatorio Crif-Mister Credit.
    Vittime predilette sarebbero al momento gli uomini con una percentuale del 57,8% dei casi, ma c’è un aumento di quelle di sesso femminile (+18,1%). Crescono anche quelle under 30 con il 9,3%, soprattutto a causa della loro scarsa consapevolezza ed eccessiva disinvoltura nell’uso dei canali digitali, con relativa disseminazione di informazioni personali che i criminali usano per creare identità false.
    Tra le regioni italiane, è la Sicilia quella con il maggior numero di truffe di questa tipologia (16%), seguita dalla Campania (15,9%). L’importo medio è stato di 5.700 euro, ma una su quattro ha alleggerito il suo obiettivo di più di 10.000 euro.
    Nel settore dei prestiti finalizzati, ottenuti in modo fraudolento, il 34,6% dei casi ha avuto come oggetto l’acquisto di elettrodomestici ma quote rilevanti hanno riguardato anche il comparto auto-moto (9,4% del totale) e le spese per la casa (9,9%). A seguire l’arredamento (6,6%) ed elettronica – informatica – telefonia (4,6%).
    In relazione ai volumi di credito erogato, invece, a spiccare è l’incidenza delle frodi per viaggi ed entertainment insieme a quelle per consumi e spese per la casa (immobili e ristrutturazione). Rispetto all’anno precedente si registra una diminuzione del peso degli acquisti di elettrodomestici mediante frodi anche se questa resta la tipologia maggioritaria.

    Da non sottovalutare, infine, è il continuo aumento dei casi che hanno come oggetto di frode il finanziamento per l’acquisto di trattamenti estetici/medici (nonostante, al momento, siano fermi al 4,9% del totale).