CRESCITA: LA COMMISSIONE UE TAGLIA LE STIME DELL’ITALIA, MA MOSCOVICI ASSICURA: ‘TERREMO CONTO DI TUTTE LE SPESE ECCEZIONALI AFFRONTATE: SISMA ED IMMIGRATI’

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    Non una buona notizia anche se, come vedremo, il commissario agli affari economici ha tenuto subito a gettare acqua sul fuoco. Fatto è che laCommissione europea ha deciso di tagliare le stime di crescita dell’Italia per il 2016ma, come dicevamo, Pierre Moscovici ha assicurato che vi saràuna valutazione “equa e proporzionata” delle sfide che il nostro paese si trova ad affrontare sul doppio fronte migranti e terremoto. Delude anche la ‘lettura’ delle previsioni del Pil che, a fronte di una stima di un +1,1%, l’esecutivo comunitario prevede invece nel 2016 una crescita di appena 0,7%. Quindi, a seguire, per Bruxelles il prossimo anno la nostra economia dovrebbe crescere dello 0,9% (contro una stima di +1,3%) e nel 2018 attestarsi a +1,0%. “Nella zona euro – spiega la Commissione – la ripresa “dovrebbe proseguire a ritmo moderato, perché i progressi sul mercato del lavoro e l’aumento dei consumi privati sono controbilanciati da un certo numero di ostacoli alla crescita e dall’indebolimento dei fattori che la sostengono”. Cifre e valori che si discostano, e di molto, da quelli enunciati dal governo Renzi, e che si scontrano con una crescita del Pil dell’Eurozona pari all’1,7% nel 2016, all’1,5% nel 2017 e all’1,7% nel 2018. Ma non basta: la Commissione ’gela’ l’Italia anche per quanto riguarda il nostro debito (anche questo rivisto al rialzo).L’esecutivo europeo vede un rapporto al 133% del Pil nel 2016 (era al 132,7%) e 133,1% nel 2017 (131,8%), stesso dato ipotizzato per il 2018. Per l’Eurozona si prevede una riduzione del rapporto debito/Pil dal 91,6% nel 2016 all’89,4% nel 2018. Questo perché, si pensa che a spingere in alto il debito vi sia un disavanzo dei conti pubblici italiani che si attesterà al 2,4% del Pil sia quest’anno che nel 2017e salirà al 2,5% nel 2018. Al contrario il disavanzo pubblico della zona euro dovrebbe invece scendere dall’1,8% del Pil di quest’anno all’1,5% nel 2017 e nel 2018. Insomma la Commissione mostra diverse e ‘cocenti’ divergenze rispetto alle nostre previsioni, che deludono e non poco. Tra queste anche quella relativa  alle diverse valutazioni dei prezzi e sull’occupazione. Ad esempio quella sull’inflazione, sempre secondo le previsioni, che nel 2016 resterà ancora ferma; con una crescita dei prezzi dell’1,2% il prossimo anno e una leggera risalita al +1,4% nel 2018. Per l’intera Eurozona invece la dinamica dovrebbe passare dallo 0,3% nel 2016 all’1,4% nel 2017 e nel 2018. In tutto questo dal canto suo Moscovici ha ribadito che con il nostro Paese è in corso “un dialogo costruttivo e positivo e chela Commissione comprende le difficoltà dell’Italia come dimostra la flessibilità già concessa”. Ed ora, come anticipato dal il commissario agli affari economici, l’attenzione si sposta alle valutazioni sulle rispettive manovre che, ha annunciato, la Commissione Europea “adotterà la prossima settimana”. Ma nel farlo, ha aggiunto ancora Moscovici riferendosi all’Italia,”terrà conto in maniera equa delle spese eccezionali” che l’Italia deve affrontareper accogliere i rifugiati e per gestire i danni dei terremoti”.

    M.