DOPO L’OK DELL’ASSEMLEA PD ALLA SUA RELAZIONE, RENZI PRENDE ATTO DELLA REALTÀ: ‘ABBIAMO STRAPERSO. ORA LAVORIAMO SUL MATTARELLUM. DIMETTERMI? MAI DA CITTADINO’

    230px-Matteo_Renzi_2015.jpeg (230×300)

    “Non abbiamo perso ma abbiamo straperso. Sì, abbiamo preso un sacco di voti, è la verità, ma il 41 per cento è una sconfitta netta in un referendum. Abbiamo preso 13 milioni e mezzo di voti, ma non sono bastati”. Matteo Renzi, prendendo la parola a margine dell’assemblea Pd che, sotto l’egida ’Ripartiamo dall’Italia’, ha approvato la sua relazione con 481 sì. I voti contrari sono stati 2 e 10 astenuti. La minoranza dem non ha partecipato al voto sulla relazione di Matteo Renzi all’assemblea del Pd. Una decisione, si spiega, per non votare contro o astenersi su una relazione che, pur non condivisa, contiene un elemento apprezzato dalla sinistra Pd ovvero la proposta del Mattarellum per la legge elettorale.“Io vi propongo di andare a guardare le carte in modo esplicito sull’unica proposta che può essere realizzata in tempi brevi- dice il premier alla platea dell’Hotel Ergife –  è la proposta che porta il nome del presidente Sergio Mattarella”, dice rilanciando quindi sulla legge elettorale il Mattarellum. “Serve un’analisi dura e spietata, soprattutto con noi stessi, sul referendum. Vorrei che quest’assemblea fosse un’assemblea in cui si faccia un’analisi severa di quanto è accaduto, all’esterno e anche al nostro interno, con seno di passione per la cosa pubblica. Al Sud – spiega ancora Renzi – abbiamo puntato troppo sul notabilato e poco sulle forze attive. Se il Pd oggi si fa un selfie ha preso una bella botta, ma siamo pronti a ripartire non per cercare un rivincita dopo il referendum, ma per vincere le elezioni per il bene dell’Italia e di nostri figli. C’è una parte del Paese che abbiamo dato impressione di non coinvolgere, non includere. Compresi i 30 e 40enni. Abbiamo perso l’andata in casa e i gol presi in casa valgono doppio. Non siamo riusciti a prendere questa generazione come avremmo voluto sul referendum”. Quindi, un passaggio sulle riforme: “Le riforme non puzzano, restano e segnano la storia del Pd e di tutti noi. Vogliamo giocare l’ultima possibilità di avere un sistema maggioritario o scivoliamo verso il proporzionale?”, domanda ancora Renzi all’assemblea, “Io vi propongo di andare a guardare le carte in modo esplicito sull’unica proposta che può essere realizzata in tempi brevi: è la proposta che porta il nome del presidente Sergio Mattarella. Io dico andiamo a vedere. Il Pd c’è. Lo chiedo a questa assemblea”. Quindi il premier si lscia andare a una confessione- “Ho pensato di mollare, ma nessuno ha il diritto di abbandonare il suo posto di guardia, lasciare che siano altri a riprendere il Paese che ha bisogno della nostra energia. Nessuno può dire ad altri ’vattene’ o dire a se stesso scendo qui perché mi sono stancato. Puoi dimetterti da premier ma non da cittadino”, ha aggiunto il segretario del Pd che poi ha raccontato un aneddoto: “Giovedì, mentre Paolo rappresentava l’Italia a Bruxelles, ero a scuola di mio figlio al ricevimento genitori, e credo di essermi divertito di più. Non so quanti avevano votato contro di noi, tanti immagino, ma ho visto tanta gente straordinaria. Sentir dire che con me si rischia la deriva autoritaria mi ha fatto male. Pensare che anche nel mio partito festeggiavano le mie dimissioni ha ferito il senso di comunità di questo partito.Mercoledì ci sarà segreteria, con i segretari regionali e provinciali; il 21 gennaio una mobilitazione totale dei Circoli; ci sarà una riorganizzazione totale su Internet e un appuntamento programmatico il 4 febbraio per puntare a segnare cosa deve fare la sinistra in Europa in vista dell’appuntamento di Roma” ha detto Renzi, che ha poi lanciato l’ennesimo segnale al M5S: “Facciamo un accordo, amici del 5 stelle: voi smettete con le bufale e noi non diciamo chi siete, una azienda privata che firma contratti con tanto di penali” attacca Renzi. “Ne parleremo alle prossime elezioni”. Poi Berlusconi: “Il centrodestra gira ancora attorno a Berlusconi. Vedremo se la corte di Strasburgo gli consentirà di scendere in campo. Se andrà così sarà un piacere sfidarlo”. Infine, tre argomenti e temi di grande attualità: “Comprendiamo l’amarezza di Beppe Sala ma si rimetta a fare ciò che i cittadini gli hanno chiesto di fare”. Quindi: “Per bloccare la corruzione bisognerebbe scegliere meglio i collaboratori anziché continuare a fare polemica su altri”. Infine: “Le immagini di Aleppo straziano il cuore. Troppo poco si è fatto come comunità internazionale per bloccare una strage assurda” denuncia.

    M.