Home POLITICA ECONOMIA Flat tax guerra di nervi al governo

Flat tax guerra di nervi al governo

Flat tax guerra di nervi al governo: Salvini mira dritto e vuole il sì: è nel contratto, dice. Di Maio prova a stemperare. “No alle polemiche”, dice il vice premier e ministro grillino Luigi di Maio. Ma il collega e ministro dell’interno Matteo Salvini non è per nulla dello stesso avviso e sulla flat tax è di nuovo scontro. Anzi, la flat tax forse rischia di essere la goccia di un vaso traboccante di tensioni tra le due anime di governo. Salvini sfida i numeri del Mef, Tria lo smentisce: e intanto Zingaretti li critica aspramente.

Flat tax guerra di nervi al governo. Salvini contesta i dati Mef, Di Maio temporeggia. Critiche dai dem

Sulla flat tax Salvini è nettamente contro i numeri del Mef: “60 miliardi? Numeri strampalati”. Ma Tria chiarisce dal suo punto di vista: “Da noi non è giunta nessuna stima”. Si aggrega al caso il neo segretario del partito democratico Zingaretti critica: “Bufala da Paperone”
Lega e Movimento 5 Stelle sembrano spaccati sulla flat tax forse anche più di come appaiono su altri temi come autonomie e tav, ad esempio. La flat tax però è uno dei cardini delle promesse elettorali della Lega di Matteo Salvini che, appunto alla Flat tax proprio non vuole rinunciare. La polemica è divampata quando il ministro dell’Interno ha attaccato le simulazioni del Tesoro, che aveva stimato in quasi 60 miliardi il costo della flat tax riferendo di disporre di dati che abbasserebbero in realtà le cifre di molto. “Sono numeri strampalati”, ha detto Salvini intervistato a Rtl. “Non siamo al Superenalotto. I numeri li contiamo con più precisione. Per la prima fase della Flat tax per le famiglie, per un primo colpo sostanzioso, non per tutti ma per tanti, servono 12-15 miliardi e sarebbe una rivoluzione epocale”, ha chiarito.
In risposta, il vicepremier Luigi Di Maio ha tentato la mediazione: “Come al solito si fa sempre molta confusione e polemiche su ogni tema. La Flat tax è nel contratto di governo, il contratto si rispetta e come ho già detto si troverà una soluzione. Abbiamo fatto il reddito di cittadinanza, quota 100 e come M5S abbiamo già delle proposte che condivideremo con la Lega per abbassare le tasse, questo è l’importante. Quel che chiedo è che ogni dichiarazione sia sempre fatta con un principio di verità verso i cittadini, pensiero che sono certo condivide anche la Lega”. Ma la dichiarazione del ministro dell’Economia Giovanni Tria, scombina le carte: “Non c’è nessuna stima fatta su una riforma che né io né il Mef abbiamo mai ricevuto”, e “nessuna stima del Mef sulle riforme in discussione. Proposte specifiche non sono arrivate all’analisi del Mef. La flat tax è allo studio da luglio su varie possibili ipotesi, quindi non c’è nulla di nuovo”.
“La Flat tax é una bufala senza spazi fiscali per sostenerla, l’hanno subito fatto capire a Salvini. L’insofferenza viene dagli imprenditori del Nord che hanno capito la mutazione genetica della Lega, che per prendere voti in tutta Italia paralizza il Paese”. Con queste parole si è invece espresso il segretario Pd Nicola Zingaretti. “Serve la progressività delle imposte, non l’illusione che se i ricchi hanno più soldi spendono di più – ha aggiunto -. Queste sono le teorie di Paperon de Paperoni, non di Paperino e Qui Quo Qua”.