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    Freccero: la Rai può competere online

    Abile stratega della comunicazione, eclettico creativo (molte sue idee si sono trasformate in programmi di successo), Carlo Freccero è da sempre molto attento ai mutamenti sociali e, soprattutto, tecnologici.
    Ieri l’attuale direttore di Raidue è stato l’ospite d’onore dell’Eneadi Festival di Pomezia dove, intervistato sul palco da Carlo Puca, ha dato un saggio della sua accorta e puntuale visione, già perfettamente allineata verso i nuovi orizzonti: “Si creeranno 5/6 piattaforme mondiali potentissime, e delle piattaforme locali che rappresentano la nostra memoria, il nostro vissuto, la nostra identità. E avranno delle icone dove troveremo le cose che vediamo in tv divise per genere. Ci sarà l’icona dell’intrattenimento, l’icona del varietà, l’icona delle serie tv, dell’informazione, dei talk show. La Rai non abbandona le reti, tutt’altro, ma avrà la ricchezza di internet, accanto ai programmi di maggioranza di Rai1, ci saranno programmi per un pubblico più specializzato e competente”. Una testimonianza quella del manager di Viale Mazzini, che spiega la contemporaneità dell’Azienda di Stato, ormai all’avanguardia, e finalmente capace di stare al tempo con i tempi:
    “Ormai il nuovo modo di fruire la televisione è il tablet. Si parla di ‘zero tv’. La tv si può consumare sui nostri iphone, sui nostri ipad”, ha spiegato Freccero, ribadendo quindi che “Anche la Rai vuole costruire una sua piattaforma. In gergo si chiamano Ott e sono Netflix, Google, Facebook. La Rai vuole fornire ai ragazzi, ai millennials un modo di fruire la tv non solo on air ma anche on line”.
    Max