GLI USA ‘VENDICANO ‘ LE VITTIME Di IDLIB LANCIANO 59 MISSILI ’TOMAHAWK’ CONTRO LA BASE AEREA RESPONSABILE DEL RAID. LE REAZIONI PRO E CONTRO DELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE…

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    Su questo Trump è inattaccabile: se decide una cosa (giusta o sbagliata che sia), poi la mantiene. Ed al presidente Usa non era affatto andato giù l’attacco con il gas sarin che nei giorni scorsi ha falcidiato diversi civili nella cittadina siriana di Idlib, e lo aveva detto. Che poi vi siano anche ‘altri messaggi subliminali’ rivolti ad altre potenze, questo è quasi conseguenziale, fatto è che però gli Stati Uniti hanno risposto al terribile raid con una selva di fuoco. Così, nella notte, dai caccia-torpedinieri USS Porter e USS Ross nel Mediterraneo orientale sono stati lanciati 59 missili ’Tomahawk’ contro la base aerea di Shayrat, nella provincia occidentale di Homs. La base, situata a circa 30 chilometri a sudest di Homs, ospitava 40 aviorimesse in cemento, numerosi Mig 23, Mig 25 e Sukhoi 25 e da solo rappresentava il 25% della forza aerea siriana. Tuttavia, a seguito dell’attacco sono diverse le voci in merito circolate. Soprattutto sulle vittime e gli obiettivi centrati dai missili americani. Secondo Talal Barazi, governatore di Homs, il bilancio dell’attacco parla cinque morti (3 militari e 2 civili) e 7 feriti. “Le unità di vigili del fuoco e le unità della difesa civile – ha riferito iul governatore – hanno lavorato due ore per porre sotto controllo l’incendio ed evacuare i feriti e coloro che sono stati martirizzati all’aeroporto. Il bombardamento americano indebolisce le capacità dell’esercito siriano nella guerra contro il terrorismo”. Nell’attacco contro la base aerea, hanno riferito all’Aki-Adnkronos International fonti militari dell’opposizione siriana, aggiungendo che “sono morti molti militari, la maggioranza dei quali sono elementi di Hezbollah e iraniani. I raid americani “hanno messo la base aerea definitivamente fuori uso”. Tuttavia l’agenzia di stampa ufficiale siriana ‘Sana’, ha invece riferito che l’attacco avrebbe provocato la morte di nove civili, tra cui quattro bambini, e il ferimento di altri sette. Ed anche sugli arei siriani distrutti, le voci sono contrastanti. Secondo l’emittente libanese filo-regime ‘al-Mayadeen0’, il comando dell’esercito siriano prima dell’attacco sarebbe riuscito a mettere al sicuro la maggior parte dei suoi caccia di stanza nella base aerea di Shayrat. Secondo invece il reporter dell’emittente russa ’Rossiya 24’, Yevgeny Poddubny che, come dimostrano le foto pubblicate sul suo profilo Instagram, sarebbero stati colpiti gli hangar dove si trovavano gli aerei, mentre la pista della base non sarebbe stata danneggiata anche se disseminata di frammenti di vario tipo. Tutto questo mentre, in Florida, nella sua residenza di Mar-a-Lago, il presidente Trump stava cenando – a margine del summit tra i due paese – con il presidente cinese Xi Jingping. Un attacco che non deve aver fatto certo piacere al numero uno di Pechino. Dal canto suo Trump ha definito Bashar al Assad “un dittatore” che ha sferrato un orribile attacco con armi chimiche contro civili innocenti”. Il presidente Usa ha detto di aver agito “negli interessi vitali della sicurezza nazionale dell’America per “prevenire e scoraggiare la diffusione e l’uso di armi chimiche. Non c’è dubbio che la Siria abbia usato armi chimiche vietate, violando gli obblighi della Convenzione sulle armi chimiche e ignorando gli avvertimenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu. I tentativi, fatti per anni, di cambiare il comportamento di Assad hanno fallito, hanno drammaticamente fallito”. Poi Trump ha aggiunto: “Stasera mi rivolgo a tutte le nazioni civilizzate perché si uniscano a noi per porre fine a questo spargimento di sangue e massacro in Siria e anche per porre fine al terrorismo in ogni sua forma”. Il Dipartimento della Difesa statunitense ha inoltre tenuto a precisare che i militari russi sono stati informati anticipatamente dell’attacco, ma il segretario di Stato americano Rex Tillerson ha anche voluto sottolineare che non c’è stato alcun ulteriore coordinamento con Mosca in vista dell’attacco, e che comunque questa azione non rappresenta “un cambiamento nella nostra politica o posizione in Siria”. Tuttavia, almeno ufficialmente, la Russia ha duramente condannato il ‘lancio’ degli Usa, definendolo “un’aggressione contro una nazione sovrana”. Come ha riferito il portavoce del Cremlino. il presidente Putin, ha affermato che questo attacco è un tentativo di sviare l’attenzione del mondo dalle vittime civili in Iraq dove una serie di raid della coalizione ha provocato la morte di almeno 150 persone a Mosul il mese scorso. Attraverso una nota diffusa dall’agenzia di stampa ‘Sana’, la presidenza siriana ha parlato di “un sconsiderato e irresponsabile generato solo da una visione politica e militare ristretta e cieca della realtà”. Mohammad Ramez Tourjman, ministro siriano dell’Informazione, ha affermato: “Non mi aspetto alcuna escalation militare, il raid statunitense è limitato nel tempo e nello spazio, ed era previsto”. Dal canto loro, le forze armate siriane ritengono l’attacco contro la base aerea siriana, trasforma gli Usa in “alleati di gruppi terroristici come il sedicente Stato islamico (Is)”. Ed il tentativo degli Usa di giustificare questa aggressione, sostenendo che si tratta di una risposta al raid con armi chimiche dell’esercito siriano senza che ancora siano stati accertati i responsabili, invia messaggi sbagliati alle organizzazioni terroristiche che potrebbe incoraggiarle ulteriormente a usare armi chimiche in futuro ogni volta che subiranno gravi perdite sul campo di battaglia. L’attacco, rappresenta una violazione di tutte le leggi e le convenzioni internazionali e mira a ridurre le capacità dell’esercito siriano nella sua lotta contro il terrorismo”. Ovviamente ‘velenoso’ il commento della tv di Stato di Damasco: “Aggressione americana contro obiettivi militari siriani con diversi missili”. Ahmed Ramadan, portavoce della Coalizione di opposizione nazionale siriana (Cns), l’attacco degli americani è una reazione “importante”, ed è il primo segnale che il regime di Bashar al-Assad non resta “impunito. Speriamo che i raid proseguano in modo da impedire al regime di utilizzare i suoi aerei per lanciare nuovi attacchi o per tornare ad usare armi vietate a livello internazionale. La base aerea colpita nell’attacco Usa è stata usata per uccidere siriani. Il raid Usa è un messaggio chiaro al regime e ai suoi alleati”. A ‘caldo’, il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che l’azione degli Stati Uniti, “è un passo positivo, ma non è sufficiente. Voglio dire che troviamo questa operazione positiva, in quanto è un passo contro i crimini di guerra commessi dal regime di Assad sia con armi convenzionali che chimiche. Ma è sufficiente? Non vedo come possa esserlo”. Sul fronte europeo, Londra appoggia pienamente l’azione americana, che considera una risposta appropriata al barbaro attacco con armi chimiche sferrato dal regime siriano e che aveva l’obiettivo di evitare ulteriori attacchi”. Anche l’Italia, con il premier Gentiloni, condivide l’attacco Usa: “L’azione ordinata questa notte dal presidente Usa Donald Trump è una risposta motivata a un crimine di guerra. L’uso delle armi chimiche è vietato dalle convenzioni internazionali, da numerose risoluzioni delle Nazioni Unite. Non può essere circondato dall’indifferenza echi fa uso di armi chimiche non può contare su attenuanti e mistificazioni. Come è noto – ha ribadito il presidente del Consiglio italiano – questa azione si è sviluppata nella base aerea dove erano partiti gli attacchi con l’uso di armi chimiche nei giorni scorsi. Gli Usa hanno definito la loro azione comeun’azione puntuale e limitata e non come una tappa di un’escalation militare. Ho sentito Hollande e Merkel, c’è impegno comune per il contributo dell’Europa” a riprendere il negoziato e trovare una soluzione politica della crisi siriana. Sono convinto che l’azione di questa notte degli Usa possa accelerare le chance di un negoziato politico per la crisi siriana. L’Italia è sempre stata convinta che una soluzione duratura della crisi siriana vada ricercata nel negoziato. Questa – sottolinea Gentiloni – è sempre stata e resta la nostra posizione. Il negoziato deve comprendere tanto le forze di opposizione quanto quelle del regime,deve svolgersi sotto l’egida delle Nazioni Unitee deve vedere un ruolo decisivo e costruttivo della Russia’’.

    M.