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‘Il tesoretto degli italiani’, un interessante studio rivela che ben 300 mld di euro sono stati sottratti (evasi) al sistema imprenditoriale

Uno studio veramente interessante quello condotto dagli analisti di Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green.

Una ricerca che, come spiega il titolo stesso (dedicato al ‘segreto tesoretto degli italiani’), rivela che “Una buona parte è all’estero”, per un totale – udite udite – di ben “300 miliardi di euro”.

Ma non solo, come evidenzia ancora lo studio, di questi, 180 miliardi di euro sono fermi nelle banche, e 20 miliardi sono stati utilizzati per l’acquisto di immobili oltre confine, parliamo della parte più visibile dei fondi offshore’ dei nostri connazionali, che equivalgono a 1,5 volte la spesa sanitaria nazionale, a 4 volte i fondi pubblici destinati alla scuola e addirittura ad 8 volte la manovra del Governo Meloni.

Il ‘tesoretto degli italiani’, il Ce di Ener2Crowd.com: “Una somma grande all’incirca quanto i fondi del PNRR a cui l’Italia affida il rilancio dell’economia nazionale”

In particolare, spiega Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.com, ci troviamo a che fare con “Una somma grande all’incirca quanto i fondi del PNRR a cui l’Italia affida il rilancio dell’economia nazionale, che purtroppo non cresce ormai da decenni”. Che piaccia o meno, continua l’esperto, “Si tratta di una ricchezza sottratta al nostro sistema imprenditoriale ed al nostro mercato dei capitali che —se fosse impiegata in Italia— rappresenterebbe un volano per lo sviluppo della nostra economia nazionale”.

Il ‘tesoretto degli italiani’, il CSO di Ener2Crowd.com: “Se venisse impiegato a favore della finanza alternativa e degli investimenti utili allambiente, porterebbero ad una importante crescita”

Una cifra impressionante, “ Soldi che”, illustra Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, nonché Special Assistant to the Secretary-General for Environmental and Scientific Affairs dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (WOIR), “se venissero impiegati a favore della finanza alternativa e degli investimenti utili allambiente, porterebbero non solo ad una importante crescita-Paese ma anche a benefici ambientali stimabili in una riduzione delle emissioni di CO2 fino anche a 3,5 tonnellate procapite (contro le attuali 5,5 tonnellate) , consentendoci di raggiungere in un paio di anni gli obiettivi globali di emissioni procapite al 2050” .

Il ‘tesoretto degli italiani’, ma come viene utilizzato tutto questo denaro?

Secondo a quanto ipotizza il Global Tax Evasion Report 2024 – curato dall’EuTax Observatory (gruppo di ricerca della Paris School of Economics guidato dall’economista Gabriel Zucman),”circa 180 miliardi di euro sono stati depositati nelle banche, in parte come liquidità disponibile sui conti correnti ma anche investiti in depositi amministrati destinati ad attività finanziarie sui mercati azionari ed obbligazionari o in fondi di investimento”.

Del resto, stando almeno a quanto contenuto nel ‘Rapporto 2024’, “del denaro che gli italiani hanno bancarizzato all’estero, il 45,5% è stato depositato in Svizzera (82,6 miliardi), il 33,8% in aree fiscali protette allinterno dellUnione Europea (61,5 miliardi), il 14,6% in Asia (26,6 miliardi) ed il 6% nelle aree offshore delle Americhe (11 miliardi)”.

Il ‘tesoretto degli italiani’, lo Chief Analyst del Green Vesting Forum “Diversi miliardi di euro sono invece stati destinati all’acquisto di immobili all’estero”

 “Poi però ci sono anche 20 miliardi di euro che sono invece stati destinati all’acquisto di immobilisoprattutto in Costa Azzurra (8 miliardi) e nelle grandi capitali europee come Parigi (4 miliardi) e Londra (3 miliardi), oppure a Dubai (1 miliardo) e – in misura minore – in Sudamerica e in altri Paesi”, rileva Giorgio Mottironi, Chief Analyst del GreenVestingForum.Senza considerare – aggiunge ancora l’esperto – gli investimenti in opere darte, oro, gioielli, diamanti e pietre preziose, ma anche auto di lusso, yacht e jet privati, vini pregiati e via dicendo, che porterebbero il totale del valore dei capitali detenuti dagli italiani nei paradisi fiscali su livelli notevolmente più alti, pari almeno ad altri 100 miliardi di euro”.

Il ‘tesoretto degli italiani’, una ricchezza sottratta al sistema imprenditoriale italiano, oltre al denaro fermo in Italia su conti correnti a scarso rendimento

Quello che più impressiona, è che si tratta di una ricchezza sottratta al sistema imprenditoriale italiano ed al nostro mercato dei capitali, da sommare agli 83 miliardi di euro annuali —tra tasse e contributi non versati— messi in rilievo dallultimo aggiornamento della Relazione annuale sullevasione e sulleconomia non osservata allegata alla Nadef resa pubblica questo mese sul portale del Dipartimento delle Finanze.

Ma non solo: poi ancora c’è il preoccupante fenomeno del denaro fermo in Italia su conti correnti o depositi a scarso rendimento, per un ammontare che secondo le stime di Ener2Crowd.com è oggi pari a circa 2 mila miliardi di euro.

Il ‘tesoretto degli italiani’, investendo anche solo l’1% di questi fondi nella finanza partecipativa green, si potrebbero ridistribuire in 20 anni 40 miliardi di euro al 77% più povero della popolazione

 Pensare che, argomenta ancora Mottironi,Investendo anche solo l1% di questi fondi nella finanza partecipativa green, si potrebbero ridistribuire in 20 anni 40 miliardi di euro al 77% più povero della popolazione, mentre – se non investito – il denaro rischia di risultare eroso dallinflazione”.

E, aggiunge, “Grazie anche alla nuova APP ed alle tecnologie finanziarie sviluppate e lanciate da Ener2Crowd questa può essere una grande opportunità di redistribuzione della ricchezza, altro aspetto oggi preoccupante perché —secondo quanto ha recentemente osservato Bankitalia— nel nostro Paese sta scendendo la percentuale della classe media a vantaggio del decimo più ricco ed il 5% delle famiglie possiede addirittura il 46% della ricchezza netta totale”.

Senza contare poi il problema della disuguaglianza generazionale per cui la ricchezza degli under-30 è sempre più bassa (si passa dai 78 mila euro procapite del 1990 agli 11 mila euro procapite stimati da Ener2Crowd per il 2024) mentre quella degli over-65 – conclude Mottironi – è sempre più alta (dai 57 mila euro procapite del 1990 ai 145 mila euro procapite stimati per il 2024)”.

Max